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armando

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Risposte pubblicato da armando

  1. se i giunti a fibbia sono presenti sia nell'epicute che alla base dei basidi, ma sono poco numerosi "fino al 30%", su tratta di pouzarianus, se sono assenti nella pileipellis e presenti alla base dei basidi si tratta di brunneoradiatus.

    Se sono presenti sia nell'epicute che alla base dei basidi, ma sono numerosi "fino al 70%", si tratta di primus.

     

    Altre specie con giunti a fibbia hanno colorazioni pileiche differenti.

     

    :man_in_love:

  2. ciao pino,

    nella tua raccolta c'è da ipotizzare Boletus pseudoregius come entità più prossima fra gli appendicolati, oppure, i alternativa anche fechtnerii, ma non riesco a intuire se c'è presenza di pruina sulla cuticola.

     

    Lo confermerebbe, la tonalità pileica, la fascia rossa nel gambo e il viraggio evidente nella carne e nelle contusioni.

     

    Appendiculatus non ha mai la fascia rossa nel gambo, vira poco o nulla nella carne e alle contusioni.

    Per gli stessi motivi scarterei anche un'ipotetico regius.

     

    Ciao,

    Armando

  3. Il fatto è che se ci sono non c'è dubbio che ci siano in quanto... si vedono :drinks: altrimenti, prima di poter affermare - giunti a fibbia assenti - Bisogna sincerarsi del fatto, il che non è come bere un bicchier d'acqua fresca. Bisogna ricercarli alla base dei basidi, nella trama lamellare, nella pileipellis e nelle ife del gambo.

    A questo punto, se ci sono é un bel casino a fare le percentuali. :hug2:

    Se non ci sono... meglio. :air_kiss:

     

    Per saperne di più prova a vedere:

    Baneriee P. & W. J. Sundberg 1995: The Genus Pluteus Section Pluteus...; Mycotaxon, Vol LIII, pp. 189-246.

    Cittérin & Eyssartier 1998: Cle Analitique du Genre Pluteus; Doc. Myc. Tome XXVIII - Fasc. 111.

     

    :bye1:

  4. potrebbe starci anche Russula amoenicolor?
    certo che sì e anche le altre del suo gruppo, ma a venirci fuori è tutto un dire. :happybday:

     

    I pochi elementi di supporto deficitano fortemente ogni tentativo determinativo, se poi ci si mette anche il fuoco allora stiamo freschi. :give_heart:

     

    Ad es., nella foto la cute si dimostra vellutata, ma è dovuto all'immagine fuori fuoco oppure è proprio così? :happybday:

    Altro es., se si fosse detto dell'odore si sarebbe potuto scartare, o meno, R. vesca "ipotesi già poco verosimile" e gambr avrebbe sicuramente indirizzato di primo achitto la sua determinazione verso l'ipotesi di una Amoenula :angel:

     

    Armendo

    :happybday:

  5. ci tento, ma non è detto che ci riesca :1a:

     

    Evidentemente, Fries aveva sanzionato due funghi differenti in due epoche differenti ma comunque tutti validi e protetti.

    La prima: Agaricus junonius Fr., nel Sysema Mycologicum 1821, successivamente ricombinata da Orton in: Gymnopilus junonius (Fr.) P.D. Orton, Trans. Br. mycol. Soc. 43(2): 176 (1960).

     

    La seconda: Agaricus spectabilis Fr., in Elencus fungorum 1828, successivamente ricombinata da Singer in: Gymnopilus spectabilis (Fr.) Singer, Nov. holland. pl. spec.: 471 (1951).

     

    Se non che, la specie ricombinata da Singer si è dimostrata essere Phaeolepiota aurea (Matt.) Maire, Icones selectae Fungorum, 6 Texte general 6: 111 (1928).

     

    Quindi, anche se sanzionato, Gymnopilus spectabilis (Fr.) Singer, viene a decadere perché nome misapplicato.

     

    Sicuramente la questione sarà ancora più complicata di quanto da me supposto, ma così su due piedi è stato il massimo che sono riuscito a fare. :cc_surrender:

     

    Per approfondire queste cose ci vuole chi nella nomenclatura ci sguazza dentro tutto il giorno ed ancora così molte volte, non è così semplice venirne fuori.

    In ogni caso, anche questo è un'aspetto affascinante e importante della Micologia.

     

    Ciao,

    Armando :biggrin:

  6. e no, quì si parlava di epiteto specifico e non del fatto che alcuni Cantharellus fossero diventati Craterellus, questo è un'altro dicorso e va approfondito in altra sede.

     

    A proposito di lutescen-aurora, prova a vedere che ne dice (Kuyper 1990 RdM, 245), in un suo articolo a tal proposito.

  7. Questioni spinose e non del tutto condivise dal mondo micologico.

     

    No per il primo.

    Per motivi logici ("basta leggere la diagnosi originale di Schaeffer per rendersi conto che essa non può essere paragonata al fungo in questione", in essa si parla di un fungo caerulescente), d'altro canto, essendo sanzionato e prioritario ha sicuramente validità nemenclaturale. Per contro, non vine usato da quasi nessun AA., modermo.

     

    per il secondo.

    Anche se, per lutescens c'è una proposta di nomina conservanda. Inoltre, l'epiteto, aurora, non ha preso piede "sporettutto in Europa".

  8. Ciao,

    forse c'è stata un po' di confusione nell'inserimento delle immagini, ma, il primo Pluteus è sicuramente una Psathyrella, lo si nota dal colore delle lamelle, poi, nel secodo Pluteus "quello da solo, in primo piano", mi sembra di riconoscere Megacollybia platyphilla, sicuramente non è lo stesso delle foto seguenti, riprese assieme al Ganoderma, osserva la spaziatura delle lamelle del primo rispetto alla fittezza di quelle nel secondo.

     

    Ciao,

    Armando

  9. Ciao Pino,

     

    nonostante le misure sporali piccole portino ad agardii, io vedo un residuo velare sul gambo molto più confacente a heimii che ad agardii, specie che solitamente non presenta un residuo velare di tipo anulare ma solo qualche piccolo accenno.

     

    Infatti, Bon, nella sua chiave separa le due specie e le pone in due gruppi differenti proprio a causa del velo sul gambo.

    Per l'odore, hai precisato anche tu che gli esemplari erano vecchi e quindi non sarebbe da prendere in considerazione almeno non come sicuro carattere distintivo.

     

    Voglio chiederti; come mai hai puntualizzato il fatto dei giunti a fibbia? Io vedo dei normalissimi giunti. Forse intendevi il basidiolo "basidio in fase di sviluppo", che si vede in primo piano a sinistra puntare verso il basso?

     

    Ciao,

    Armando

  10. Ciao Gaspy,

    scusa se mi sono permesso di ritoccare la tua foto.

    In effetti ho soltanto schiarito un po' il tutto e qualcosa di più leggibile dell'originale ne è venuto fuori, almeno credo.

     

    Che te ne pare? Si riesce a riconoscerlo?

     

    Ciao,

    Armando

  11. Vorrei far presente che se qualche colore dellemie foto risu.ta sfalsato, avverto. Di solito - se possibile - effettuo un'operazione di adeguamento dei colori alla descrizione.

    Gaspy

    A parte le foto più o meno riuscite.

     

    Ma com'è possibile? O non ho capito bene io oppure non ti sei spiegato bene tu!

    Da come l'hai detta, l'operazione che tu esegui non mi sembra segua una prassi corretta, vorresti dire che tu adatti i colori dei funghi che fotografi a quelli della descrizione?

    O forse volevi intendere che adatti la foto ai colori originali del fungo che hai fotografato?

     

    Ciao,

    Armando

  12. Un saluto a tutti,

    confermo quanto ha detto Alfy, ho visto il presunto tartufo in diretta TV per il TG di italia 1, mentre ne facevano bella mostra, vantandosi :00015014:

    Si vede lontano un miglio che è uno pseudosclerozo di Polyporus tuberaster, aveva ancora attaccati i resti di radici e addirittura una bella grossa usciva dallo sclerozio.

    Non so come abbiano potuto dare in diretta tv una stupidaggine simile, ma non cercano almeno di verificare le cose, prima di darle in pasto alla gente? :00015014:

     

    Saluti,

    Armando

  13. Ciao Salentino,

     

    la specie da te indicata non si addice alle caratteristiche micro delle foto, le spore di O. musci-muralis sono lungamente ellittiche "22-30x8-11 micron".

    In ogni caso, l'habitat "Polytrichium" è specifico per molte di queste specie.

    Il Genere comprende almeno una ventina e più di specie, le quali, senza un'approfondita indagine micro sono praticamente impossibili a discriminare.

    Per questo ho accennato alla struttura dell'excipulum.

    Quando hai tempo torna sul posto e fai un altra raccolta :hug2:

     

    Per la forma e la struttura dell'asco, si tratta aschi bitunicati, come si può ben notare dalla tunica esterna "esotunica" differenziata dalla tunica interna "endotunica".

     

    Ciao,

    Armando.

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