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Gian Marco

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Risposte pubblicato da Gian Marco

  1. Io sono di Oregina quindi non molto distante....!

    In effetti sono zone molto frequentate, però, da quel che ho visto ancora ricche di funghi di tante specie...!

    È andata bene che non sei sceso sotto la ferrovia .... andata bene per i fungaioli del posto :biggrin:

  2. ...rientrando mi accorgo che c'è un bellissimo posto per i picnic...

    Bei posti, mai visti chissà dove sono, :biggrin: scherzo naturalmente.... basta leggere da dove scrivo.

    Quanti ricordi: già a 8 - 10 anni andavo a raccogliere i "sanguigni", sotto i pini era un tappeto di muschio e aghi altro che rovi, non si incontrava nessuno, adesso sembra via Venti.

    L'area in foto l'avevamo attrezzata noi come Guardia Antincendio di Sant'Olcese, adesso è gestita dai cacciatori che più o meno tutti gli anni organizzano una mangiata a inizio estate.

  3. la pratica del taglio è usata anche da noi e non solo per le geotrope.

    E' diffusa la credenza che lasciare attaccato parte del gambo al micelio favorisca la crescita successiva.

     

    Complimenti a Gian Marco per la sua uscita e soprattutto...... per le sue risposte!

     

    ciao a

    :oops: ....grazie, mi fa piacere aver chiarito, spesso non è facile da dietro una tastiera.

    Metto ancora una foto dei miei monti

    img0755o.jpg

     

     

  4. Innanzitutto porgo le mie scuse se qualcuno si è risentito per quello che ho scritto, sappiate che ero in buona fede e vi spiego perchè: la parola "raspare", almeno dalle mie parti, è un'azione, devo dire devastante, delle galline, io l'ho usata virgolettata appunto per evidenziarne l'ironia e posso assicurarvi che quando me ne vado non ci si accorge nemmeno che ho raccolto i funghi, questo perchè ho sempre cercato di non lasciare traccia per non "marcare" più di tanto la fungaia perciò non rompo eventuali cespugli e non strappo erba anzi provvedo a rimetterla nella posizione più naturale.

    Per quanto riguarda il taglio dei gambi, senza prima sradicarli, vi posso dire che questa scoperta ha generato in me un profondo senso di colpa perchè in effetti noto una costante moria di fungaie e a quanto pare la colpa è anche mia.

    A chi lo chiedeva l'abitudine di tagliarli credo che sia prevalente nel genovesato, come lo è anche quella di raccogliere le nebularis, chiaramente anche loro tagliandole, non conosco il motivo di tale pratica, posso dire che io seguivo gli insegnamenti dei "vecchi", notate che ho scritto "seguivo".

    Siccome non sono l'unico che frequenta quei posti sono tentato di mettere dei cartelli per sconsigliare il taglio, che so, attaccati alle recinzioni per esempio, si può fare una cosa del genere?

  5. Ciao, belli, fra poco mi ci dedichero' anche io....quando la smetteremo io e Max di andare per... :whistle: , un consiglio...certi termini evitali, in questo nostro forum ci stonano proprio e certe abitudini, beh, se puoi...modificale....ma e'solo un consiglio...complimenti ancora... :clapping:

    chiedo scusa ma non ho capito, mandami un PM grazie

  6. Io sinceramente sino a 2 anni fa i peven li facevo sott'olio poi è arrivato Nico e mi ha salvato :skull: anche se la tentazione per il gusto che hanno è sempre forte.

     

    Un altro di Genova bravo ma mi raccomando la macchina.

     

    Ciaooo

    Grazie Paolo, dei peven mi fa impazzire il profumo

  7. nomi diversi per lo stesso fungo: Tricholoma nudum, ci sono arrivato :wacko2: ..e ditelo prima no? :biggrin:

    In effetti è vero: lo stesso fungo con nomi differenti. Da noi, specialmente nel genovese, sono molto ricercati, diciamo che sono al secondo posto... al primo c'è senza ombra di dubbio la Geotropa; si prestano bene alla conservazione sottolio.

    Quando cominciai, nei primi anni ottanta, era molto ricercata anche la Clitocybe Nebularis, "pevein" in dialetto, ne ho mangiati parecchi :kez_11: poi ho iniziato a documentarmi e ho scoperto che sono tossiche.

     

  8. Confesso che non volevo aprire questo post dopo aver letto i vostri.... sono opere d'arte. Però mi rendo conto che condividiamo la stessa passione e l'aver dimenticato la macchina fotografica sul tavolo del PC non mi è sembrata una buona ragione per non scrivere niente.

     

    La giornata non comincia prestissimo, ormai sia io che mia moglie abbiamo una certa età e, per forza di cose, facciamo tutto con calma. La meta è il passo del Giovà, una ottantina di chilometri, arriviamo e subito c'è un contrasto strano: c'è la neve, a chiazze sinuose, tondeggianti, c'è anche un sole stupendo che scalda tutto, siamo abbondantemente sopra i mille metri e sembra una giornata primaverile non autunnale.... mannaggia alla macchina foto che non c'è. Calzati gli scarponi ci avviamo verso le prime fungaie.... giornata stupenda!

     

    img0747et.jpg

     

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