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peter

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Risposte pubblicato da peter

  1. questo invece lo trovo per la prima volta

     

    Tricoloma equestre ??? il giorno dopo sono tornato sul posto per fare altre foto ... erano spariti tutti una decina circa ...

     

    2927ddv.jpg

     

    120gop2.jpg

     

    Penso proprio che si tratti di Tricholoma equestre.

    Me lo fa pensare anche il fatto che te li abbiano f....i.

    In ogni caso coloro che ti hanno anticipato non devono consumarli in quantità massicce altrimenti, come sai, c'è il rischio (potenziale) di rabdomiolisi.

    Ciao

    Peccato a non poter essere lì da te , a trovare specie scomparse da mesi nei nostri boschi, Geotrope escluse.

  2. questa era bellissima ma io non mi fido mai delle Amanite ( tranne la caesarea :mosking: ) quindi foto e poi rimane sul posto

     

    Amanita vaginata ???

     

    mczza8.jpg

     

    6r23xj.jpg

     

     

    Ignazio

    dovrebbe essere l'Amanita pachyvolvata o l'Amanita magnivolvata. Le due amanite differiscono solo per la forma delle spore.

    Caratteristica importante per queste specie è la volva che è molto grande, membranosa, alta, tenace, bianca inizialmente po tendente a macchiarsi di ocra o di color ruggine a maturità.

    Ciao

    Piero

  3. ciao Ignazio,

    in che habitat l'hai trovato?, io ci vedrei un Boletus erythropus col cappello molto bagnato,

    a risentirci,

    Ennio.

    Ciao Ennio

    nota un particolare: il cappello presenta delle macchie scure nelle zone in cui è stata fatta una leggera pressione o è stata toccata.

    Nel Boletus erytropus ciò non si verifica.

    Piero

  4.  

    Ciao Ignazio

    Il gambo senza reticolo, i pori di colore arancio, il viraggio intenso al blu della carne, la carne sopra l'imenio di colore giallo mi fanno ritenere che si tratti di un Boletus comptus, reperito in Italia in Sardegna e in Spagna.

    Complimenti per il ritrovamento !!!!

    La prossima volta non ti far prenedere dalla fretta: fai numerose foto e inseriscile nel forum: di questa specie vi sono poche foto nella Rete e tu è la seconda volta che la trovi questa rara specie.

    Un caro saluto.

    Piero

     

  5. Son proprio contento, è un amore nella foto. :give_heart:

     

    Ragazzi,

    facciamo qualcosa,

    sembrerà inutile ma ogni volta che facciamo un topic invece dei soliti funghi mangerecci, iniziamo a mettere i funghi velenosi che abbiamo trovato nell'uscita ed a scriverlo a lettere cubitali.

    Siamo molto più letti di quel che crediamo e anche un piccolo gesto se ripetuto e continuo può iniziare a mettere dubbi col tempo nella popolazione.

    Cosicchè i funghi non siano visti e conosciuti solo come "roba da mangiare".

     

    Giacomo

    sono pienamente d'accordo con te.

    Piero

     

  6. Architettura entusiasmante come un'effimera mi apassiona molto, proveniente dall'Australia e addastanza diffuso è pure Clathrus archeri ;

    ancora proveniente dall'Australia sto' ricercando il :cc_surrender: Clathrus gracilis segnalato in clima termofilo....

    Pietro :umnik: qualche notizia di ritrovamenti...?

     

     

    a presto Gian

     

    Caro Gian

    l' Ileodyction gracile (sinonimo di Clathrus gracilis ) è stato sinora reperito oltre che in Australia in :

     

    Cile, Sud Africa, Ghana, Giappone, Portogallo, Spagna.

    No ho informazioni nè dati riguardanti un suo reperimento in Italia.

    Ciao

    Piero

     

  7. La notizia dell'intossicazione è stata ripresa da un altro giornale on line (www.senzacolonne.it) . In questo giornale si evidenzia che l'intossicazione della bambina brindisina è dovuta all'assunzione dell' Amanita phalloides e dell'Amanita pantherina.

    Sfortunatamente " Il suo fegato ha smesso di funzionare e ora, la piccola, attende un trapianto. Le sue condizioni sono gravissime."

  8. Il Corriere del Mezzogiorno segnala oggi un caso di grave intossicazione di una bambina che aveva consumato dei funghi che la nonna aveva raccolto in occasione di una passeggiata in campagna.

    Indirizzo sito: http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/...180769399.shtml

     

    IL CASO A BRINDISI

    Mangia funghi a quattro anni, ora è grave

    Ora è necessario un trapianto di fegato

    La nonna li aveva raccolti in un boschetto, cucinati

    e poi ne aveva fatto assaggiare qualcuno alla nipotina.

     

    Ricordo che la maggior parte delle guide micologiche suggerisce di non far consumare funghi crudi o cotti a bambini e anziani con patologie epatiche associate.

     

  9. Ciao Daniele

    A dir poco il tuo post è stupendo.

    E' straordinario per la numerosità e la diversità delle specie presentate e per la qualità delle foto.

    Credo che fungerà da esempio per i molti appassionati micofili del nostro forum che saranno stimolati e invogliati a postare le specie, identificate e non.

    Grazie ancora per questa tua presentazione in cui ci hai fatto conoscere specie reperibili solo in ambiente dunale o retrodunale (Rosolina) e sulle nostre colline (Lessinia).

    A presto.

    Piero

  10. ciao Piero,

    guardo sempre con interesse i funghi che ci presenti per capire se li ho già incontrati nelle mie passeggiate.

    In questo caso direi di no.

    Il secondo tricholoma è molto bello, l'avrei ricordato...! :bye1:

     

    Il secondo , Tricholoma caligatum, è tipico fungo delle pinete mediterranee. Io l'ho trovato solo in 2 pinete toscane dalle parti di Impruneta, non distante da Firenze.

    Si ritrova in gruppi spesso seminterrati e in genere sul cappello trovi spesso della terra sollevata durante lo sviluppo in altezza.

    Ciao.

    Piero

  11. Bei fungacci Piero, anche io direi di non averli mai incontrati

     

    Ciao Giovanni

    i funghi in questione li ho trovati per la prima volta 3 anni fa nei pressi di Firenze in un bosco di pini a 2 aghi e li ritrovati anche quest'anno, unitamente ad altri funghi come l'Hygrophorus latitabundus, alcuni entolomi dalle belle lamelle rosate e un Hydnum completamente bianco (superficie del cappello, aghi e gambo), l'Hydnum albidum.

    Ovviamente tutti questi funghi erano "assediati" e circondati da finferle invasive (Cantharellus lutescens).

    Se ti capita di andare dalle parti di Impruneta (Fi) potrai anche tu vederli e fotografarli in boschi di pino.

     

  12. Il secondo tricholoma è il Tricoloma caligatum, splendido e caratteristico fungo delle pinete a clima mediterraneo, dal fortissimo odore aromatico e dal sapore talvolta dolce e talvolta amaro a seconda delle zone di crescita.

     

    Scheda del Tricholoma caligatum

    Cappello: da giovane è richiuso sul gambo e poi si distende gradualmente con l'età; la cuticola è dissociata in squame di colore bruno chiaro e scuro su fondo biancastro.

    Lamelle: adnate, fitte, sottili, ventricose, bianche.

    Gambo: cilindrico attenuato alla base, ricoperto da una armilla dello stesso colore e squame sul cappello; presenta un anello membranoso e ampio con la parte alta del gambo bianchissima.

    Carne: bianca, con forte odore aromatico

    Commestibilità: viene consumato in alcune zone preferibilmente sotto olio.

    post-181-1289688314.jpg

  13. Oggi in Toscana in occasione di una uscita finalizzata alla raccolta di Cantharellus lutescens ho reperito in un bosco di pini 2 interessanti tricholomi:il primo di questi è il Tricholoma fracticum , che si caratterizza per il fatto di avere sul gambo un pseudoanello a rilievo, al di sopra del quale vi è una zona di colore bianco e al di sotto una colorazione simile a quella del cappello.

    Il cappello vischioso presenta una cuticola di colore bruno rossastro.

     

    Scheda del Tricholoma fracticum

    Cappello: fino a 15 cm, carnoso, convesso, poi piano, perfino depresso con l'età; superficie liscia, lucida, viscosa per tempo umido, di colore bruno marrone, bruno rosso scuro, con fini fibrille radiali innate. Margine involuto, liscio e sottile.

    Lamelle: fitte, smarginate, bianche poi crema e macchiate di brunastro con l'età.

    Gambo: cilindrico o leggermente ingrossato alla base, bruno rossastro sotto un anello cortiniforme e bianco sopra.

    Carne: bianca, leggermente virante al rosa-bruno alla sezione. Odore farinoso; sapore molto amaro.

    Habitat: gregario sotto conifere, in autunno.

    Commestibilità: non commestibile, per carne amara-

    post-181-1289686852.jpg

  14. Anche per me si tratta di una Melanoleuca sp. .

    Lo fanno pensare il colore delle lamelle, il gambo, la forma, l'odore e il colore della carne, il colore del cappello ed inoltre le dimensioni del fungo che in genere sono nettamente inferiori a quelle delle geotrope.

    Più ifficile è l'identificazione della specie: solo il microscopio può aiutarci.

    Ciao.

    Piero

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