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Sabato 5 Maggio


roberto

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L'inverno è stato lungo,

bisogna ricominciare a far muovere le gambe.

 

Se avrete la pazienza di seguirmi,

Vi porterò,

con molto piacere,

nel giro che ho fatto lo scorso sabato mattina.

 

I posti già li conoscete,

siamo nella valle del Cardoso,

tristemente famoso per l'alluvione del '96.

 

Si inizia dalle case dell'Orzale,

con il Monte Forato,

in primo piano "l'impianto" di una "funicolare",

una teleferica,

mezzo utilizzato per trasportare ogni genere di mercanzia.

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La vecchia mulattiera,

oggi sentiero CAI n. 7,

sale rapidamente con una serie di tornanti.

 

Malgrado un minimo di manutenzione dopo l'alluvione,

è ogni anno più malridotta.

 

Lungo il percorso si trovano alcune "marginettte",

quasta è la prima.

Sono delle povere costruzioni in pietra,

usate un tempo sia come luoghi di culto,

che come ricoveri per i viandanti in caso di maltempo.

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Dopo la prima parte di ripida salita,

il sentiero spiana e traversa in diagonale il fianco della valle.

 

In località "le Campore",

lascio il sentiero e salgo verso l'altra parte del colle.

 

Comincia a fiorire qualche orchidea!

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Uno sguardo verso valle,

sulla dx, sul colle vicino, il paese di Volegno

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Volgendo lo sguardo a sx,

il gruppo del Procinto:

da sx a dx: M.Nona, il più grande; M.Procinto, quello fatto a panettone; e i Bimbi.

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La prima sembra una Dachtiloryza, forse la comune maculata ma ci vuole un'immagine dell'intera pianta.

 

Prendo in prestito la determinazione di Cinzia.

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C'è un sentiero,

il sentiero azzurro (perchè segnato con questo colore),

che sale seguendo lo spartiacque,

seguiamolo.....

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Le orchidee si fanno via via sempre più rade,

e cominciano questi:

 

da noi chiamata Giunchiglia (Narcisus poeticus - Famiglia: Amaryllidaceae)

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Partiti da circa 300 m.s.l.m.,

adesso siamo sugli 800.

Siamo al limitare del bosco di castagno con quello di Nocciolo (selvatico),

che qui chiamiamo Nocello,

circondato dai prati di "Paleo"

 

Sullo sfondo la Pania della Croce.

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Questa zona,

è stata acquistata recentemente da un nuovo proprietario,

che sta provvedendo a ripulire il bosco.

 

Adesso si può vedere il "Rifugio La Fania" anche da lontano!

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Fatta una buona e fresca bevuta,

decido di continuare,

seguendo un tratto del sentiero N. 124,

che sale oltre La fania, verso Mosceta, ancora seguendo lo spartiacque.

 

Nei pressi di un faggio, (La Faniella)

prendo la traccia che si stacca sulla dx per andare in località "La Tomba".

 

Lo so il nome non è molto bello,

ma il posto ........ SI!!!

 

Alla mia dx il M.Forato

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"La Tomba",

si trova proprio alla base della parete della Pania della Croce,

è un grande alpeggio,

oramai cadente.

 

Poco sopra, durante l'ultimo conflitto Mondiale,

quando qui passava la Linea Gotica.

I Tedeschi uccisero "il Nonno",

mentre accompagnava una pattuglia di soldati americani.

 

Fù un mitico montanaro,

abitava a Collemezzana dove pure io ho una casetta,

amico di tutti, era un pò la guida del posto!

 

Questo è il cippo che lo ricorda!

.

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E scendiamo verso la casa.

 

Quando ero piccolo,

fino verso i miei 13/15 anni,

In estate era abitata da un pastore che portave le sue pecore

dal Piano di Mommio ai pascoli delle Panie.

 

Adesso sono molti anni che non ospita più nessuno,

il tetto è crollato e, anche se solidi, se non sarà curata,

presto crolleranno anche i muri!!!

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