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cosa ne pensate......


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Marco,

non sai che piacere mi fa leggere le tue risposte...mi hai eliminato molto lavoro nello rispondere....

 

Per chi è del settore, in un modo o nell'altro, certe storielle fanno sorridere, ma purtroppo sulla gran parte delle eprsone fanno ancora presa e quindi partendo da sentimenti di parte contro questo o quell'animale si imbastiscono teorie strampalate.

 

L'Italia non è solo terra di poeti, santi e navigatori, ma anche di tuttologi....

 

ps condivido anche il tuo pensiero ssull'amico Sesto, che pur infarcito dei luoghi comuni della categoria cacciatori, ha la disposizione di animo per ascoltare, coa rara ormai.

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Marco,

non sai che piacere mi fa leggere le tue risposte...mi hai eliminato molto lavoro nello rispondere....

 

Per chi è del settore, in un modo o nell'altro, certe storielle fanno sorridere, ma purtroppo sulla gran parte delle eprsone fanno ancora presa e quindi partendo da sentimenti di parte contro questo o quell'animale si imbastiscono teorie strampalate.

 

L'Italia non è solo terra di poeti, santi e navigatori, ma anche di tuttologi....

 

ps condivido anche il tuo pensiero ssull'amico Sesto, che pur infarcito dei luoghi comuni della categoria cacciatori, ha la disposizione di animo per ascoltare, coa rara ormai.

;

Mi duole......darti ragione.

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ciao Roberto,

 

provo ad argomentare anche la parte sulla quale ho glissato

 

dici: " ......Però hai glissato sull'aspetto importante dell'allevatore che, secondo me, non può in cuor suo ricevere ristoro dal mero rimborso di un valore venale dell'animale perso."

io sono del parere che un allevatore che subisce un danno debba essere risarcito in manier equa, con tempi certi e procedure quanto più semplici possibili.

Purtroppo questa mia opinione, che sembra così facile da applicare si scontra con:

1) italica furberia dentro la quale ci stanno miriadi di episodi di false denunce, valori esorbitanti, incidenti camuffati, etc.

2) contenziosi sempre aperti da parte dei più furbi/riottosi

3) lentezza "congenita" dell'apparato pubblico

 

Tieni poi conto che il valore venale è ciò che viene rimborsato anche dalle assicurazioni (private, spesso quotate in borsa o comunque a vario titolo 'partecipate' da frotte di risparmiatori contenti dei profitti che derivano dal loro agire) in caso di danni materiali, applicando anche coefficienti di deprezzamento di tutti tipi.

 

Guardiando poi le cose anche da un punto di vista diverso,e cioé quello della collettività che difende appunto interessi collettivi e non privati come un imprenditore zootecnico, si scopre che:

- ci sono da molti anni numerosi contributi/agevolazioni per il settore (la cui crisi strutturale non dipende certo dal lupo);

- da quando si cono messe a punto e si applicano tecniche diagnostiche più precise per periziare i presunti attacchi da lupo, i risracimenti, in zone con problema endemico, sono drasticamente diminuiti (eppure le popolazioni di lupo sono aumentate ....);

- gli sforzi pubblici di adeguare il sistema ad una possibile convivenza sono a volte disattesi se non addirittura ostacolati.

 

Un ultima considerazione: anche se non spessissimo a volte mi capita di visitare allevamenti ovini. Vedendone le condizioni strutturali e organizzative mi chiedo come mai quegli stessi animali che una volta vittime di attacchi sono considerati frutto di 'passione', 'prolungata selezione', 'riproduttori impagabili', etc. etc. non siano nei fatti adeguatamente protetti. Capisco che sia oneroso e non facile ma mi pare che molti nel settore non abbiano alcuna intenzione di farlo.

 

Dici ancora: "Non sono mai riuscito a capire perchè un animale deve essere difeso e un'altro no!"

Gli ovini, e le specie domestiche in generale, godono in teoria della massima protezione possibile: quella dell'uomo.

Nella realtà ciò si traduce in quella che i loro proprietari (perchè sono proprietà privata, non scordiamolo) sono disponibili ad accordargli.

Gli animali selvatici sono invece passati sotto il profilo giuridico dall'essere "res nullius" e cioè 'cosa di nessuno' (!!) a "patrimonio indisponibile dello Stato" e quindi anche mio, tuo etc. In questa ottica, e tenendo conto di quanto detto sopra, i risarcimenti assumono la loro logicità ma è anche chiaro quali sono gli interessi in gioco.

Ci sarebbe poi da discutere dei casi inversi e cioè dei danni procurati dai privati al patrimonio pubblico in maniera sia episodica che sistemica; il discorso si farebbe troppo lungo ma credo che sarebbe un utile esercizio per chiunque approccia questi problemi. Da parte mia sono disponibile a parlarne.

 

dici infine: "E da ultimo, perchè vogliamo a tutti i costi entrare nel merito dell'evoluzione?"

Cioè?

Una evoluzione senza l'intervento dell'uomo vedrebbe (credo perchè la prova non c'è) lupi e antenati selvatici delle razze domestica a giocarsela tra di loro senza di mezzo pastori, cani, recinti, mazze, asce, bastoni, lance, frecce, archibugi, fucili, trappole, bocconi avvelenati, tagliole, lacci, (vado avanti ...)

Quella con l'intervento dell'uomo vede le pecore curate dall'uomo che secondo me non può pretendere l'assenza del predatore.

 

 

Un caro saluto

 

Marco

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ciao Roberto,

 

provo ad argomentare anche la parte sulla quale ho glissato

 

dici: " ......Però hai glissato sull'aspetto importante dell'allevatore che, secondo me, non può in cuor suo ricevere ristoro dal mero rimborso di un valore venale dell'animale perso."

io sono del parere che un allevatore che subisce un danno debba essere risarcito in manier equa, con tempi certi e procedure quanto più semplici possibili.

Purtroppo questa mia opinione, che sembra così facile da applicare si scontra con:

1) italica furberia dentro la quale ci stanno miriadi di episodi di false denunce, valori esorbitanti, incidenti camuffati, etc.

2) contenziosi sempre aperti da parte dei più furbi/riottosi

3) lentezza "congenita" dell'apparato pubblico

 

Tieni poi conto che il valore venale è ciò che viene rimborsato anche dalle assicurazioni (private, spesso quotate in borsa o comunque a vario titolo 'partecipate' da frotte di risparmiatori contenti dei profitti che derivano dal loro agire) in caso di danni materiali, applicando anche coefficienti di deprezzamento di tutti tipi.

 

Guardiando poi le cose anche da un punto di vista diverso,e cioé quello della collettività che difende appunto interessi collettivi e non privati come un imprenditore zootecnico, si scopre che:

- ci sono da molti anni numerosi contributi/agevolazioni per il settore (la cui crisi strutturale non dipende certo dal lupo);

- da quando si cono messe a punto e si applicano tecniche diagnostiche più precise per periziare i presunti attacchi da lupo, i risracimenti, in zone con problema endemico, sono drasticamente diminuiti (eppure le popolazioni di lupo sono aumentate ....);

- gli sforzi pubblici di adeguare il sistema ad una possibile convivenza sono a volte disattesi se non addirittura ostacolati.

 

Un ultima considerazione: anche se non spessissimo a volte mi capita di visitare allevamenti ovini. Vedendone le condizioni strutturali e organizzative mi chiedo come mai quegli stessi animali che una volta vittime di attacchi sono considerati frutto di 'passione', 'prolungata selezione', 'riproduttori impagabili', etc. etc. non siano nei fatti adeguatamente protetti. Capisco che sia oneroso e non facile ma mi pare che molti nel settore non abbiano alcuna intenzione di farlo.

 

Dici ancora: "Non sono mai riuscito a capire perchè un animale deve essere difeso e un'altro no!"

Gli ovini, e le specie domestiche in generale, godono in teoria della massima protezione possibile: quella dell'uomo.

Nella realtà ciò si traduce in quella che i loro proprietari (perchè sono proprietà privata, non scordiamolo) sono disponibili ad accordargli.

Gli animali selvatici sono invece passati sotto il profilo giuridico dall'essere "res nullius" e cioè 'cosa di nessuno' (!!) a "patrimonio indisponibile dello Stato" e quindi anche mio, tuo etc. In questa ottica, e tenendo conto di quanto detto sopra, i risarcimenti assumono la loro logicità ma è anche chiaro quali sono gli interessi in gioco.

Ci sarebbe poi da discutere dei casi inversi e cioè dei danni procurati dai privati al patrimonio pubblico in maniera sia episodica che sistemica; il discorso si farebbe troppo lungo ma credo che sarebbe un utile esercizio per chiunque approccia questi problemi. Da parte mia sono disponibile a parlarne.

 

dici infine: "E da ultimo, perchè vogliamo a tutti i costi entrare nel merito dell'evoluzione?"

Cioè?

Una evoluzione senza l'intervento dell'uomo vedrebbe (credo perchè la prova non c'è) lupi e antenati selvatici delle razze domestica a giocarsela tra di loro senza di mezzo pastori, cani, recinti, mazze, asce, bastoni, lance, frecce, archibugi, fucili, trappole, bocconi avvelenati, tagliole, lacci, (vado avanti ...)

Quella con l'intervento dell'uomo vede le pecore curate dall'uomo che secondo me non può pretendere l'assenza del predatore.

 

 

Un caro saluto

 

Marco

Ciao Marco

Ti ringrazio dell'attenzione e della pazienza.

Si! io condivido il concetto della difesa della natura a oltranza però visto che l'evoluzione non può prescindere dalla presenza dell'uomo bisognerà tenerne in debito conto.

Se il lupo cattura una preda sarà disposto a difenderla con tutti i mezzi che la sua evoluzione ha messo a sua disposizione;

Se l'uomo ha una pecora.........

Io amo molto gli animali e non vorrei essere frainteso, in altra occasione mi aiuterai a risolvere un pluriennale conflitto con una famiglia di istrici che puntualmente devasta il mio amato e sudato orto.

Grazie Roberto

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Ma l'istrice e' buono ......in salmi'

pore bestie

:snoozer_05:

Salve!!

Dicono che sia prelibato e per questo,vista la incessante caccia,è stato protetto a livello europeo, quindi non potendolo uccidere,catturare,al limite picchiare, che si fà?.

Non mi rispondere che devo blindare l'orto!!!!!!!

Ciao Roberto

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.........

1) italica furberia dentro la quale ci stanno miriadi di episodi di false denunce, valori esorbitanti, incidenti camuffati, etc.

.......

 

non è elegante autocitarsi ma, a quanto pare, sono stato un buon profeta

 

qui

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non è elegante autocitarsi ma, a quanto pare, sono stato un buon profeta

 

qui

 

ed è sempre la solita storia.. e noi stupidi a dar fiato alle trombe di questi imbroglioni.... ma quando mai gli animali sono nocivi! quando mai!

le persone come quelle sono nocive e sarebbe ora che ci facessimo più attenti e furbi, ma nonostante tutto non impariamo mai...mah, speriamo bene..

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Basterebbe inserire dei pastori abruzzesi in mezzo al gregge.....

 

beh, non è proprio così semplice

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Salve!!

Dicono che sia prelibato e per questo,vista la incessante caccia,è stato protetto a livello europeo, quindi non potendolo uccidere,catturare,al limite picchiare, che si fà?.

Non mi rispondere che devo blindare l'orto!!!!!!!

Ciao Roberto

 

Altre risposte non mi possono sfuggire di bocca ,

mi dispiace , ho anch'io un orticello , e so' cosa si prova dopo tanto aver faticato ,

prova ad interpellare l'Enpa , forse sapranno come catturare un istrice

per poi rilasciarlo in ambienti piu' idonei .

Altrimenti chiedi agli anziani del posto , forse sanno come disistriciare gli orti

:whistle:

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Altre risposte non mi possono sfuggire di bocca ,

mi dispiace , ho anch'io un orticello , e so' cosa si prova dopo tanto aver faticato ,

prova ad interpellare l'Enpa , forse sapranno come catturare un istrice

per poi rilasciarlo in ambienti piu' idonei .

Altrimenti chiedi agli anziani del posto , forse sanno come disistriciare gli orti

:whistle:

Intanto grazie per l'attenzione e per la risposta molto intelligente.

Vedi, ho chiesto a un anziano del posto( che sarei poi io) il quale mi ha consigliato di recintare adeguatamente l'orto; così sarà fatto con buona pace di tutti.

Un salutone

Roberto

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