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Racconto di Natale


tyrnanog

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… i vestiti stingono!

Così, se scoppia un temporale improvviso, il bosco viene subito animato da un fuggi fuggi generale alla ricerca di un riparo; dopotutto, quando si è cosi piccini, ogni gesto si trasforma in una titanica impresa, persino…

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Verso mezzogiorno lo stomaco avverte che è giunta l’ora di pranzo, ma il cibo delle fate è molto diverso dal nostro. Se venite invitati al loro desco, rispondete con cortesia, ma declinate decisamente l’offerta; potrebbero proporvi cibo che per noi è veleno!

Non lo fanno per cattiveria; non si rendono conto che siamo tanto diversi da loro.

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Ma bando alle ciance, è tempo di sbrigarsi, perché prima che faccia notte ci sono ancora tante cose da fare: controllare che le fioriture procedano secondo la stagione…

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Solamente verso sera ci si concede un momento di tranquillità comodamente adagiati sul muschio in un piccolo “cerchio delle Fate”, ad ascoltare musica, o approfittando di un grosso porcino per…

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Nell’apparente serenità del piccolo villaggio fatato i giorni fuggivano veloci, mentre Tyrnanog si convinceva sempre di più che, se lo avessero trattenuto ancora a lungo, non sarebbe riuscito a portare a termine la propria missione prima che spuntasse l’alba della Vigilia di Natale.

Quasi che gli avesse letto nel pensiero, l’autunno si presentò infatti senza alcun preavviso, e con lui giunse…

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… più a sud, sui monti dell’Appennino, il tempo di raccogliere le castagne e, naturalmente, di adeguare i vestiti ai colori della nuova stagione… come dite? Non capite come mai, visto che le odiano tanto, questi folletti indossino le scarpe persino in un normale giorno di lavoro? Avete mai provato a camminare a piedi nudi sui ricci delle castagne!?!

A proposito: avrete notato anche voi che i cappelli portati con tanta fierezza da questi strani ometti, a qualunque latitudine e nonostante le diverse fogge e colori, terminano sempre con un’alta punta; sembrano oggetti altrettanto scomodi delle scarpe, eppure ne vanno tutti incredibilmente orgogliosi. Il fatto è che la forma a cono si è mantenuta in ricordo dei tempi antichi, quando i folletti si vestivano ancora con erbe e cortecce, e i cappelli venivano confezionati arrotolando una foglia di nocciolo, fermandola poi con un ago di pino. Provate voi a farvi un cappello in questo modo; non è affatto semplice!

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Ma con l’autunno giunge anche la nebbia che avvolge ogni cosa confondendone i contorni e creando illusioni.

Con le brume autunnali si risveglia infatti il terribile Basilisco, e gli oggetti più comuni…

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… persino le fate, con la nebbia, cambiano umore senza nemmeno rendersene conto; solitamente allegre e ben disposte, diventano taciturne ed ombrose.

Mai accettare l’invito a seguire una fata in un giorno di nebbia, potreste perdervi per sempre nel suo mondo senza più la possibilità di fare ritorno!

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Ma per fortuna tra queste montagne la nebbia si dissolve presto, portando con sé i malumori e ogni sorta di maleficio. Tyrnanog tuttavia era sempre più in apprensione per la missione che l’attendeva, mentre il tempo svaniva troppo in fretta, proprio come la nebbia.

Le prime nevi già facevano capolino sulle cime del Lagorai, a breve il gelo avrebbe addormentato il bosco…

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… e anche per i folletti sarebbe giunto il momento di indossare gli abiti invernali, quelli intessuti col “sottopelo” di ermellino. Sapete, in primavera aiutano questi graziosi animaletti a liberarsene, spazzolandoli ben bene; in compenso, durante l’estate, con la soffice lanugine confezionano le calde e mimetiche tute da neve. Ma quando la stagione li obbliga ad indossarle è il segnale che le frenetiche attività estive sono definitivamente cessate e non rimane che trovare il modo di passare il tempo senza annoiarsi, in attesa della primavera.

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A dire il vero, non a tutti dispiace l’inverno; le Anguane, infatti, approfittano della stagione fredda, quando il bosco non è invaso da turisti e cercatori di funghi, per nuotare spensierate nelle pozze d’acqua impreziosite da effimeri gioielli che il ghiaccio disegna lungo la riva.

E proprio in quei giorni, con sua grande meraviglia, mentre il gelo sembrava attanagliare tutte le cose, a Tyrnanog venne mostrato quello che gli parve un miracolo:…

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