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Hepatica nobilis


cinzia

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Hepatica nobilis Miller

 

Sinonimi: Anemone acutiloba (DC.) G. Lawson, Anemone americana (DC.) Hara, Anemone hepatica L., Hepatica acuta (Pursh) Britt., Hepatica acutiloba DC., Hepatica americana (DC.) Ker-Gawl., Hepatica hepatica (L.) Karst

Famiglia Ranuncolacee

 

Nome comune: Erba trinità, fegatella

 

Etimologia: il nome del genere deriva dal greco Hepor, fegato, per la credenza popolare che la pianta fosse utile per curare le affezioni del fegato

 

Pianta: perenne erbacea con rizoma scuro. Dal rizoma si staccano direttamente gli scapi fiorali che sono sempre uniflori, leggermente pubescenti e di colore rossastro gli scapi sono alti fino a 20 cm.

 

Foglie: grandi radicali con lungo picciolo pubescente e lamina trilobata di colore verde macchiato di chiaro con la pagina inferiore pubescente, le foglie non sono normalmente presenti al momento della fioritura, anche se in qualche caso è possibile osservare le foglie scure e violacee rimaste dalla precedente stagione vegetativa

 

Fiori: solitari sostenuti da tre piccole brattee triangolari acute poste a verticillo sotto il fiore a simulare un calice. Corolla composta da sei, otto o anche più tepali ellittici ad apice arrotondato di colore azzurro, violetto o rosato con tutte le sfumature intermedie, occasionalmente i tepali possono avere tonalità rosate quasi bianche o, raramente, bianche.

Stami e stili di colore bianco e molto numerosi, disposti in varie serie. Osservato in luce ultravioletta il fiore mostra una intensa riflettenza dei tepali abbinata ad una intensa assorbanza degli stami e dell’ovaio che quindi appaiono nettamente neri su fondo chiaro se osservati in questa luce, nello spettro infrarosso l’intero fiore mostra un’intensa riflettenza. Fiorisce all’inizio della primavera.

 

Frutto: da ogni ovario deriva un piccolo achenio peloso.

 

Habitat: pianta di luoghi ombrosi e boschi, ma anche margini in terreno smosso e areato non troppo umido prevalentemente, ma non unicamente, su terreno acido. Forma popolamenti anche estesi. Dalla pianura fino a 1500 m.

 

Distribuzione: pianta a distribuzione circumborele è quindi presente in Eurasia e in Nord America. In Italia è frequente nelle regioni settentrionali dal piano all'orizzonte montano.

 

Applicazioni fitoterapiche: un tempo si pensava che questa pianta avesse proprietà curative per i problemi epatici. Tale convinzione derivava dalla forma delle foglie che ricorda quella del fegato e dal loro colore scuro, secondo la dottrina della “Signatura” le piante curavano gli organo con cui parevano presentare analogie. In realtà questa convinzione non ha alcun fondamento scientifico e anzi come tipico delle Ranuncolacee la pianta è tossica perché contiene l’alcaloide Anemonina che agisce sul sistema nervoso vegetativo e sul battito cardiaco, inoltre se ingerita può dare seri disturbi gastrointestinali.

 

Curiosità: questa pianta è assai difficile da fotografare è nota tra i fotografi naturalisti per la difficoltà di fissare i toni blu dei fiori, nella pellicola spesso appare una dominate magenta che si accentua se il fiore è direttamente illuminato dal sole. La devianza di colore si accentua ulteriormente nella fotografia digitale a causa dell’intensa riflettenza del fiore negli spettri IR e UV.

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