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Marione........e la nostra Passione


gava

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Pemettetemi di fare un topic.

 

Un topic di chiusura, di fine stagione estiva.

 

Abbiamo vissuto tre mesi senza piogge, due mesi senza funghi....ma qualcosa abbiamo pur fatto. :biggrin:

 

Delle tre gocce fatte il 17 Agosto ho trovato perfino un fungo :tease:...giusto per non perdere il vizio :bye1: ....ma ho fatto anche tante altre cose.

 

Camminato, fotografato.....riflettuto.

 

E proprio di riflessioni, emerse camminando tra i ricordi, che vorrei parlarvi.

 

Di quello che è stato, quello che è e quello che sarà l'andar per funghi, visto che sta piovendo un pò dappertutto e tra poco inizieranno i botti di fine anno. :biggrin:

 

Ciao estate. :friends:

 

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Tempo fa mi fece riflettere una considerazione fatta da Maurizio Cioffi all’interno di un mio topic, il quale s’interrogava sui motivi che lo spingono alla ricerca costante del contatto con la natura. :biggrin:

 

Sembrava quasi volersi scusare con chi considera “ strano “ questo comportamento per un cittadino :bye1: , e mi ringraziava per aver esaltato attraverso la scrittura queste sue sensazioni insopprimibili..

 

Secondo me avviene tutto molto spontaneamente, ha soltanto bisogno di essere supportato da qualcuno nella fase di approccio e chi di noi non ha avuto una guida, un esempio da seguire nei primi momenti ?

 

Ricordo come mio padre facesse spesso orecchie da mercante alle mie insistenti richieste per accompagnarlo nei luoghi più lontani, anche se sono certo che in cuor suo fremeva per potermi portare al più presto con sè.

 

Difatti da lì a poco le uscite iniziarono a diventare sempre più impegnative, sempre più lunghe.....e le mie richieste di conseguenza sempre più esigenti. :tease:

 

Magari talvolta non venivano accolte per un motivo tanto semplice quanto lo era la sua constatazione – Cocco....non si arriva fin là, si torna indietro, tanto siamo carichi !!

Erano altri tempi, anche quando i giri iniziarono ad allungarsi veramente, le zone da visitare più o meno erano sempre le stesse e raramente si rincasava più tardi delle 11

 

ogni fungaio aveva i suoi riferimenti e quando era giunto il momento giusto andava a “ raccattare “ i suoi funghi in quelli che considerava i “ suoi “ posti.

 

Non era dato da capire cosa spingesse una persona rispetto ad un’altra a frequentare un determinato posto anziché un altro, ad affinare la ricerca nelle proprie zone, era così e basta, se si cambiava posto era più che altro per variare panorama, tanto con le stagioni che si assomigliavano l’una all’altra di funghi ce n’erano ovunque a bizzeffe.

 

Non era certo necessario andare a rovistare tra i sassi per trovare i frutti di una misera e residuale umidità. :biggrin:

 

 

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Così facendo capitava veramente di passare mattinate, intere giornate, se non addirittura serie di uscite senza incontrare nel bosco nessuno. :tease:

 

Talvolta sporadici incontri in prossimità dei fossetti, dove approfittando dell’acqua abitualmente si consumavano frugali spuntini :biggrin:

 

Una breve conversazione, un saluto e via con circospezione....

 

.....bastava solo avere l’accortezza di lasciar intendere che in quel posto i funghi non erano nati ed il più era fatto :bye1:

 

un paradiso a nostra totale disposizione – Chi svelge i primi svelge tutti gli altri – mi ripeteva mio padre sussurrando a bassa voce per non farsi sentire, mentre rassettava il terreno in conseguenza al nostro passaggio…..e nei confronti di chi frequentava il bosco saltuariamente era vero !!

 

Ovviamente invece per tutti i fungai abituali si trattava del segreto di pulcinella, ciascuno vedendo passare Giannino, Leonida, Peppone o mio padre carichi sapeva dove più o meno li avevano trovati, ma nessuno si sognava di anticiparli nel loro posto il giorno successivo.

 

Semmai veniva tratto spunto per dire se sono nati lì probabilmente sono anche là :biggrin:

 

Tra tutti gli insegnamenti che la vita di bosco mi ha regalato uno dei primi e più importanti che ho tratto è stato sicuramente il rispetto, per tutto quello che ci circonda.....ma anche per la fatica altrui.

 

 

Solo Marione capitava d’incontrare frequentemente, lui era dovunque

 

Sembrava che nessun bosco gli appartenesse

 

 

Corsini – diceva a mio padre riferendosi ad un cognome piuttosto comune al suo paese di origine.

 

Mario…non sono Corsini sono Gavazzi.

E’ vero Corsini…non me lo ricordo mai….mi devi dire come fai ??

 

Son tre giorni che abiti qui ed hai già imparato tutti i posti più buoni ??

Ne avete trovati vedo, io mi sa che adesso vado a vedere se hanno mosso nei ........ o nelle.....

Ed a quel punto restavo allibito perché i posti da lui citati distavano dal luogo del nostro incontro almeno un’ora e mezza o due di cammino senza sosta, che aggiunte alla camminata già fatta, ed al ritorno a casa, visto che non saliva in quota in macchina o lambretta come facevamo noi ma partiva direttamente da casa a piedi, costituivano la sua quotidiana camminata fatta “ da buio a buio “.

 

Non si sapeva mai Mario dov’era

 

quali e quanti posti vergini potesse aver calcato quell’uomo

 

cosa potesse aver visto in termini di quantità e qualità…e soprattutto perché lo facesse.

 

Mio padre a volte scuoteva la testa....non capiva.....però lo rispettava.

 

 

Ho ancora negli occhi una sagoma composta da un pastrano da pioggia lungo fino alle ginocchia ed un panierone che si allontana inghiottita dall’onnipresente umidità del crinale.....

 

 

 

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Questo, contrariamente alla realtà formata spesso da contorni sfumati, è sempre stato il mio ricordo più vivido dell’autunno. :tease:

 

Una immagine a tratti fumettistica e molto poetica.....

 

.....Settembre, i funghi e l’infaticabile Marione.

 

 

 

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Non ho bisogno di fare sforzi di memoria per ricordare le sue parole che ancora rimbombano nella mia testa, facendomi capire quanto i tempi e soprattutto il clima sono cambiati.

 

 

Bimbo....per trovare i funghi bisogna bagnarsi i piedi.

 

 

E non era certamente riferito al fatto che gli scarponi di vacchetta, ingrassati più e più volte per tenerli morbidi, dopo un po’ di tempo attraverso i pori del pellame ormai dilatati lasciavano passare anche l’umidità della rugiada. :tease:

 

 

Era il suo modo di far intendere che i fossi dovevano essere in piena.....

 

 

 

 

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Passarono pochi anni, ed una sera di inizio estate, periodo in cui mia nonna mi portava per una quindicina di giorni al mare, mio padre nella consueta telefonata con la quale si informava sul mio stato d’irrequietezza ruppe subito gli indugi con una notizia che in una piccola comunità di un paesino di montagna come il nostro, lascia immediatamente tutti nello sgomento.

 

Marione ieri è andato a funghi e non è ancora tornato

Queste parole lasciavano già sottintendere che la disgrazia era probabilmente avvenuta, ma conoscendo le sue abitudini la speranza di ritrovarlo sano e salvo c’era, anche perché un intero paese lo stava cercando.

 

Il problema era dove cercarlo.

 

L’avevano incontrato al mattino ben lontano e questo contribuiva a trarre maggiormente in inganno chi si accingeva alla ricerca.

 

 

Passò un altro giorno, ed un altro ancora....

 

tornavano dalla ricerca carichi di funghi perché molti scoprirono luoghi dei quali non erano a conoscenza, nei quali avevano sempre avuto paura ad avventurarsi da soli, in uno di questi, sulla sommità di un dirupo creato da una scogliera venne rinvenuto un paniere colmo di estatini diventati ormai verdi dal caldo.

 

 

Era il paniere di Marione, si sparse la voce e la ricerca subito si concentrò ai piedi del dirupo stesso.

 

 

Peppe Venturi, uno dei più pratici della zona lo trovò.

 

 

Era là, con la testa spaccata, coricato su un fianco e rannicchiato in un apparente posizione fetale, sicuramente non voluta.

 

 

Probabilmente nel momento dell’abbandono si era adagiato su un lato cadendo dalla posizione in cui stava seduto sopra ad una grossa pietra, ed a testimonianza di questo le foglie che aveva fino ad allora sotto i piedi, che a causa dello sfregamento con le suole degli scarponi aveva consumato rendendole della stessa consistenza del tabacco.

 

 

Provare solo ad immaginare quella sofferenza durata giorni ti lacera l’anima e non si riescono a trovare le parole per commentare queste sciagure, credo che molti non ne abbiano trovate così come le giustificazioni del resto

 

il mio sguardo ingenuo di ragazzo colse espressioni di rassegnazione ma non una di disapprovazione, una volta presa coscienza dell’accaduto probabilmente continuarono ad immaginarlo là dove in fondo era sempre stato.

 

 

Sicuramente più sereno che sofferente in un letto d’ospedale o di un ospizio; alla fine, molti avranno pensato che il bosco che lo aveva forgiato e lo aveva creato se lo era ripreso.

 

La vita è continuata, se ne è continuato a parlare

 

spesso

 

ma nessuno ne è uscito intimorito....

 

ognuno ha proseguito il proprio percorso....

 

 

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A volte, con il continuo avvicendarsi delle innovazioni tecnologiche, ho provato intimamente anche a scusarlo domandandomi se con un cellulare o altro avrebbe potuto tentare di salvarsi, ma il continuo susseguirsi di incidenti causati anche da questi oggetti, che danno un senso d’invulnerabilità a chi ripone soprattutto in loro l’esito della propria escursione mi ha portato a credere che ognuno è figlio del proprio tempo.....nel bene e nel male.

 

E’ perciò sempre stata forte in me la voglia di capire cosa potesse averci trasmesso Marione con il suo modo di fare.

 

Trovavo troppo riduttivo ricondurre tutto a quel paniere di funghi verdi e vecchi....

 

....non poteva essere solo una chiave d’accesso di un mondo magico e sconosciuto che da allora in poi ci avrebbe regalato centinaia di altri panieri colmi di funghi bellissimi.

 

 

Sebbene in tanti abbiano usufruito di ciò, non ci ho mai voluto credere.......e non poteva essere altrimenti, visto che oggi ormai, in seguito all’affollamento che si è venuto a creare nei boschi, anche quei posti ho dovuto abbandonarli.

 

 

Certo....... chi inconsapevole dell’accaduto raccoglie i funghi lì adesso, non può avvertire certe vibrazioni, saranno funghi qualsiasi di un bosco qualsiasi......che non appartengono ad un bosco vissuto.

 

 

Non nego difatti che l’emozione di cogliere i funghi in cima a quel dirupo è sempre stata grande, rinnovata ogni volta nel corso degli anni, quasi come fosse appena accaduto, quasi come se li stessi travasando dal suo paniere al mio....

 

....a volte arrivando con calma, ho avuto quasi la sensazione di vederlo quel paniere sul bordo di quel precipizio....

 

....e questo confesso che un po’ mi manca.

 

 

 

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Per quanto possa sembrare strano, ho impiegato circa quarant’anni per dare una risposta concreta ai miei interrogativi.

 

Ci sono riuscito quest’anno, esattamente il 20 Giugno, in una delle uscite interamente dedicate ai miei amati rossi. :man_in_love:

 

Erano alcuni giorni che ci rimuginavo sopra, chiedendomi dove, a prescindere dalla luna, potevano essere visto che di vera e propria buttata ancora non si trattava.

 

Scendo di macchina alle 5, piove che Dio la manda, mi incammino accompagnato da queste mie riflessioni.

 

 

Sento che non esiste nient’altro al mondo in grado di catturare così la mia attenzione, quasi non mi accorgo di quanto stia realmente piovendo.....

 

....un’altra sagoma scura si sta addentrando in solitaria nella nebbia…..oggi è la mia.

 

 

 

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Un paio di grandinate non mi fanno desistere.

 

Dopo aver camminato a lungo in costa a debita distanza da un crinale che percosso dai fulmini non si lascia valicare, una volta cessata la buriana riesco a raggiungere la mia meta arrivando in un posto in cui così tanti rossi non ne avevo mai trovati.......anzi.........a dire il vero io d’estate in quel posto i rossi non ce li avevo proprio mai trovati, tanto che non ci andavo nemmeno.

 

E’ sempre stato un posto da settembrini. :man_in_love:

 

Ma le stagioni son cambiate, per chi ama la natura prenderne atto è un piacevole dovere.....

 

.... proseguo dunque il mio giro, a questo punto mi è ben chiaro cosa è successo per far nascere i funghi sotto a quella cresta, non mi resta che verificare a fondo mentre l’adrenalina cresce di pari passo con la soddisfazione.

 

 

Sono le 15, non ha smesso un attimo di piovere, a capo chino percorro la via del ritorno ed alzando lo sguardo in prossimità della macchina, scorgendola da lontano le prime parole che mi vengono in mente e che probabilmente avrò anche sussurrato sono :

 

Son diventato peggio di Marione....se mi succedeva qualcosa chissà dove mi venivano a cercare.

 

Dove peggio stava a significare più ostinato di lui.

 

Ma non si trattava soltanto di ostinazione, di caparbietà.

 

E’ stato in quel momento che ho compreso cosa aveva capito.

 

In momenti che storicamente regalavano tantissimi funghi anche nei boschi adiacenti ai parcheggi, lui continuava ad espandersi nel bosco.

 

Così quando seguendo mio padre attendevamo che i primordi crescessero, lui aveva già in quel paniere funghi meravigliosi…

 

....e quando a fine fungata, prima di buttarsi definitivamente negli abeti, facevamo il giro per raccogliere i resticciòli, lui continuava a riportarne di qualità stupenda.

 

 

Non solo forza bruta perciò...

 

....non solo distaccata modalità di ricerca ma grandi motivazioni per ampliare la propria conoscenza di un vasto e variegato territorio entro il quale muoversi più proficuamente in funzione dell’andamento del clima....

 

.... ed un carburante inesauribile......la passione.

 

 

La passione, l’unica cosa che può portarti a raggiungere traguardi impensabili.

 

 

Alimenta il concepimento di una idea, un progetto che nasce nell’aridità del vivere quotidiano e spesso tra lo scetticismo generale che calpesta ogni cosa. :give_heart:

 

 

 

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Ho avvertito nelle parole di Maurizio Cioffi una sorta di mortificazione della passione :man_in_love:

 

 

Uno sfogo verso chi induce un percorso di opprimente omologazione.....

 

 

..... ma alla fine a saperlo conquistare c’è sempre uno spazio aperto da poter raggiungere. :give_heart:

 

 

 

 

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Forse, in un sito naturalistico, enfatizzare i comportamenti di chi per camminare nel bosco ha perso la vita può sembrare sbagliato, ma tenendo conto della casistica credo che questo unico episodio citato si possa annoverare tra i tragici imprevisti.....

 

.....resto fermamente convinto che nessuno, né con le parole, né attraverso i fatti, possa biasimare chiunque ama andarsene, faticosamente, con passione, alla ricerca della propria felicità. :give_heart:

 

 

Vai Maurì vai...che è piovuto dappertutto. :man_in_love:

 

 

 

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