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Tariffa raccolta funghi TAA


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Sì, devo ammettere che è veramente incredibile questa storia delle tariffe sempre in aumento e la giungla di diversificazioni tariffarie da una zona all'altra! :biggrin:

Senza contare che allora con questo criterio, quando prendi 'cappotto' dovresti presentare la ricevuta per il rimborso! :biggrin:

A parte gli scherzi sarebbe bello che per lo meno, considerando le difficoltà di fare una legge nazionale, ci siano almeno delle tariffe eque per le raccolte giornaliere ed altrettanto moderate per i permessi annui o stagionali, facendo pagare magari delle tariffe aggiuntive per chi ha già un permesso per la propria regione e desidera astenderlo ad altre!

Senza considerare che il più delle volte gli 'euri' incassati dai permessi sappiamo che fine fanno......

...invece di essere utilizzati magari per tenere pulite ed accessibili le stesse zone 'tassate'!

.....che se vengono in certe zone che frequento....me lo devono pagare loro il tesserino per il m...o che mi faccio!

Bah!

 

:punish:

 

massimo

 

Devo aggiungere però una cosa:

così come mi sembrano ingiuste certe esose richieste, mi sembra anche ingiusto che certe persone si carichino la macchina di funghi senza porsi limiti (non solo di quantità ma anche di misure!).

Credo che la maggior parte delle persone che amano e rispettano il bosco siano comunque penalizzate da enti che credono di limitare i danni dei vandali aumentando le tariffe in modo esponenziale, mentre dovrebbero lavorare molto di più sull'educazione delle persone al rispetto della natura......ma forse qui entro in un discorso troppo delicato e complicato.....!!! :air_kiss:

 

 

:rtfm:

 

massimo

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Miglior contributo in questa discussione

Miglior contributo in questa discussione

Be', direi che in Italia i legislatori pensano di risolvere molte cose aumentando i costi o le sanzioni.

 

Guarda cosa succede nel settore delle multe stradali.

 

Ogni qualche mese le alzano, dicendo che lo fanno per il nostro bene, e sostenendo che in questo modo diminuiranno il numero delle vittime della strada in accordo con quanto qualche burocrate di Bruxelles ha previsto per noi.

 

Di fatto, se ti beccano a fare qualsiasi infrazione sei rovinato.

Ma si trascura il fatto che i controlli sono relativamente pochissimi, e le probabilità di essere beccati sono piuttosto basse anche se la si combina grossa.

 

Certezza della pena uguale a zero, insomma.

 

Personalmente non vengo fermato da polizia o vigili da più di trenta anni, pur percorrendo non meno di 20.000 Km all'anno.

I controlli con l'etilometro sono qualche centinaio di migliaia all'anno, a fronte dei vari milioni di controlli che in un anno vengono fatti, per esempio, in Francia. Per cui si è praticamente certi di non essere beccati anche se si bevono due bicchieri di vino a tavola invece di uno.

 

Il fatto che l'essere acciuffati costituisca una sciagura, in virtu' dell'importo spaventoso della sanzione, non ha ovviamente nulla di educativo. Una sciagura, infatti, viene vista dal cittadino come un evento remoto, e se ti tocca è per pura scalogna alla quale non puoi opporti.

 

Diversamente, delle multe magari relativamente piccolette, ma beccate con metodo perchè se sgarri sai che difficilmente la scampi, avrebbero un ottimo effetto di dissuasione.

 

Portiamo il discorso sui funghi:

 

se la persona incivile, che li distrugge senza motivo, o che li raccoglie a mucchi quando sono di dimensioni embrionali, sapesse che se la scampa una volta viene comunque beccato e punito la volta successiva, smetterebbe di fare danno.

Allo stato attuale, invece, sa che non verrà mai beccato, per cui la tassa o la multa elevata non gli interessano

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Be', direi che in Italia i legislatori pensano di risolvere molte cose aumentando i costi o le sanzioni.

 

Guarda cosa succede nel settore delle multe stradali.

 

Ogni qualche mese le alzano, dicendo che lo fanno per il nostro bene, e sostenendo che in questo modo diminuiranno il numero delle vittime della strada in accordo con quanto qualche burocrate di Bruxelles ha previsto per noi.

 

Di fatto, se ti beccano a fare qualsiasi infrazione sei rovinato.

Ma si trascura il fatto che i controlli sono relativamente pochissimi, e le probabilità di essere beccati sono piuttosto basse anche se la si combina grossa.

 

Certezza della pena uguale a zero, insomma.

 

Personalmente non vengo fermato da polizia o vigili da più di trenta anni, pur percorrendo non meno di 20.000 Km all'anno.

I controlli con l'etilometro sono qualche centinaio di migliaia all'anno, a fronte dei vari milioni di controlli che in un anno vengono fatti, per esempio, in Francia. Per cui si è praticamente certi di non essere beccati anche se si bevono due bicchieri di vino a tavola invece di uno.

 

Il fatto che l'essere acciuffati costituisca una sciagura, in virtu' dell'importo spaventoso della sanzione, non ha ovviamente nulla di educativo. Una sciagura, infatti, viene vista dal cittadino come un evento remoto, e se ti tocca è per pura scalogna alla quale non puoi opporti.

 

Diversamente, delle multe magari relativamente piccolette, ma beccate con metodo perchè se sgarri sai che difficilmente la scampi, avrebbero un ottimo effetto di dissuasione.

 

Portiamo il discorso sui funghi:

 

se la persona incivile, che li distrugge senza motivo, o che li raccoglie a mucchi quando sono di dimensioni embrionali, sapesse che se la scampa una volta viene comunque beccato e punito la volta successiva, smetterebbe di fare danno.

Allo stato attuale, invece, sa che non verrà mai beccato, per cui la tassa o la multa elevata non gli interessano

 

Non posso fare altro che essere d'accordo con le tue considerazioni, Alberto!

:air_kiss:

massimo

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....omissis....

Anch'io ritengo che la raccolta dei funghi, res nullius per definizione, sia un diritto naturale di chi calpesta la terra

....omissis....

 

Buongiorno :air_kiss:

 

Sei proprio sicuro che i funghi siano "res nullius" e che non appartengano invece al proprietario del terreno su cui sono cresciuti, essendone frutti?

Una volta si diceva che la proprietà si estendeva usque ad sidera ed usque ad infera, ora ci sono molte limitazioni al diritto di proprietà (che, fra l'altro e in forza di quanto previsto dalla Costituzione, dovrebbe avere una funzione sociale), ad esempio in materia di beni del sottosuolo (miniere e affini, per intenderci) ma non mi sentirei di affermare che in presenza del diritto di proprietà - che mi pare non si possa e non si debba disconoscere - un fungo, seppur non coltivato, non possa considerarsi come appartenente al proprietario del fondo che, infatti, sulla base delle vigenti normative e nel rispetto di quanto previsto (apposizione di tabelle, ecc.) può vietarne la raccolta ai terzi.

Qualora così non fosse, dovremmo riconoscere a chiunque il diritto di recidere gli alberi cresciuti spontaneamente sul fondo altrui :biggrin: .

Non mi pare sostenibile.

Non dimentichiamoci poi che in Italia i boschi demaniali (cioè quelli dello Stato e quindi, seppur indirettamente, di tutti noi) sono per lo più quelli montani oltre i milleduecento metri, e che in Alto Adige sono privati pure quelli.

Ne consegue che nel raccogliere i funghi noi siamo non a casa nostra, ma a casa d'altri.

Del resto, anche nei pochi boschi demaniali non "di alta quota" che mi vengono in mente, cioé la Foresta di Vallombrosa (che mi pare sia demaniale), la Foresta del Monte Penna ed un bosco che si trova a Calizzano, si paga il permesso di raccolta alla Forestale.

Non ci vedo niente di scandaloso nel pagare un permesso che - fra l'altro e a dire il vero non so neppure a che titolo - ci consente di accedere a fondi privati, ai quali non avremmo certamente diritto di accedere, anche se non posso non concordare sulla necessità di evitare (come invece è ora) la frammentazione dei permessi, che in alcuni posti (leggasi Sassello) Ti impongono due permessi per lo stesso comune o in alcune montagne (leggasi Monte Penna), qualcosa come -mi pare - sette permessi per la stessa montagna.

Salutoni :biggrin:

 

Paolo

Modificato da paololonghi
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Buongiorno :biggrin:

 

Sei proprio sicuro che i funghi siano "res nullius" e che non appartengano invece al proprietario del terreno su cui sono cresciuti, essendone frutti?

Una volta si diceva che la proprietà si estendeva usque ad sidera ed usque ad infera, ora ci sono molte limitazioni al diritto di proprietà (che, fra l'altro e in forza di quanto previsto dalla Costituzione, dovrebbe avere una funzione sociale), ad esempio in materia di beni del sottosuolo (miniere e affini, per intenderci) ma non mi sentirei di affermare che in presenza del diritto di proprietà - che mi pare non si possa e non si debba disconoscere - un fungo, seppur non coltivato, non possa considerarsi come appartenente al proprietario del fondo che, infatti, sulla base delle vigenti normative e nel rispetto di quanto previsto (apposizione di tabelle, ecc.) può vietarne la raccolta ai terzi.

Qualora così non fosse, dovremmo riconoscere a chiunque il diritto di recidere gli alberi cresciuti spontaneamente sul fondo altrui :punish: .

Non mi pare sostenibile.

Non dimentichiamoci poi che in Italia i boschi demaniali (cioè quelli dello Stato e quindi, seppur indirettamente, di tutti noi) sono per lo più quelli montani oltre i milleduecento metri, e che in Alto Adige sono privati pure quelli.

Ne consegue che nel raccogliere i funghi noi siamo non a casa nostra, ma a casa d'altri.

Del resto, anche nei pochi boschi demaniali non "di alta quota" che mi vengono in mente, cioé la Foresta di Vallombrosa (che mi pare sia demaniale), la Foresta del Monte Penna ed un bosco che si trova a Calizzano, si paga il permesso di raccolta alla Forestale.

Non ci vedo niente di scandaloso nel pagare un permesso che - fra l'altro e a dire il vero non so neppure a che titolo - ci consente di accedere a fondi privati, ai quali non avremmo certamente diritto di accedere, anche se non posso non concordare sulla necessità di evitare (come invece è ora) la frammentazione dei permessi, che in alcuni posti (leggasi Sassello) Ti impongono due permessi per lo stesso comune o in alcune montagne (leggasi Monte Penna), qualcosa come -mi pare - sette permessi per la stessa montagna.

Salutoni :biggrin:

 

Paolo

 

Se il fondo è privato, come tu sostieni (ma io non posso saperlo, se non è recintato e tabellato) a che titolo il permesso di raccolta va pagato al Comune o ad un altro Ente pubblico?

Quale potere ha il Comune di autorizzare la raccolta su un fondo privato?

Applicando il tuo ragionamento, il Comune potrebbe/dovrebbe consentirmi di raccogliere le nocchie nel fondo di Marco, le albicocche in quello di Pasquale and so on... :rtfm:

Mi pare che tu confonda due problemi distinti: quello relativo al diritto di esclusione spettante al proprietario o titolare di altri diritti reali su un certo fondo (spesso molto difficili da dimostrare, stante l'assenza o la vetustà dei relativi titoli, come ben sai) e quello relativo ai "balzelli" che ogni Ente locale si sente in diritto di imporre, creando una mappa spesso inestricabile e certamente arbitraria, a fronte di nessuna controprestazione, dato che eventuali diritti dei privati competono ai privati stessi (ad esempio, nella zona di Succisa, paghi direttamente un obolo al proprietario del fondo, che ti da le chiavi per accedere al bosco e quantomeno tiene in buone condizioni di esercizio la strada di accesso).

Io ci trovo molto di scandaloso nel fatto che un Paese unitario stia tornando ai balzelli dei signorotti medievali e lo Stato abdichi completamente ai suoi compiti.

Per questo ho detto (e ribadisco) che a mio avviso sarebbe opportuna una legge nazionale che disponga una regolamentazione uniforme, molto semplice e di pratica attuazione: abilitazione unica valida su tutto il territorio nazionale ed una tassa annua (uguale per tutte le regioni) per ciascuna regione in cui si vuole esercitare la raccolta.

Salvi, ovviamente, i diritti dei privati che comprovino con adeguati titoli la proprietà (o altro diritto reale) su un determinato fondo e provvedano a recitarlo e tabellarlo adeguatamente.

Soluzione equa e semplice e dunque non adatta all'Italia... :air_kiss: ...perlomeno a quella odierna.

 

:beee: , Fabio

Modificato da Piciacchiu
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interessante la piega di questo post..

 

in effetti sarebbe interessante conosce..i rapporti tra comune e proprietari.

 

se poi aggiungo che le guardie ti fermano all'interno dei boschi ( perciò in proprietà privata ) li è tutto un programma.....

 

 

:air_kiss: :biggrin: :biggrin: :punish: :rtfm: :beee:

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.... ed una tassa annua (uguale per tutte le regioni) per ciascuna regione in cui si vuole esercitare la raccolta....

 

dal momento che, pero', mentre mi trovo a funghi in Toscana difficilmente sto girando per i boschi Emiliani, potrebbe sembrare che la tassa pagata per la regione di residenza possa valere per andare in qualsiasi regione italiana.

 

....ammesso che si supponga che una tassa sia effettivamente da pagare a comuni, regioni, comunità montane o altro per accedere a terreni di privati (mi pare condivisibile quanto scrive Piciacchiu)

Modificato da Pippokid
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dal momento che, pero', mentre mi trovo a funghi in Toscana difficilmente sto girando per i boschi Emiliani, potrebbe sembrare che la tassa pagata per la regione di residenza possa valere per andare in qualsiasi regione italiana.

...........

 

Giusta considerazione! Le possibilità, poi, potrebbero essere svariate.

Ad esempio potrebbero istituire una tassa nazionale con tariffa uguale per tutte le regioni; se una persona frequenta solo le zone della propria regione paga quella, se frequenta anche le zone in altre regioni paga una maggiorazione sulla tariffa base.

In questo modo si incentiverebbero le persone a fare il permesso senza rischiare pesanti sanzioni a fronte di una cifra equa, si incrementerebbero le entrate con i permessi anche per le altre regioni, ma si eviterebbe questo enorme rimescolamento di diverse normative e magari centralizzando in un unico ente la raccolta dei fondi si eviterebbe anche la dispersione del 'ricavato' riuscendo forse a reinvestirlo nel settore...

:air_kiss:

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... omissis... Quale potere ha il Comune di autorizzare la raccolta su un fondo privato?

Applicando il tuo ragionamento, il Comune potrebbe/dovrebbe consentirmi di raccogliere le nocchie nel fondo di Marco, le albicocche in quello di Pasquale and so on... :smile:

Mi pare che tu confonda due problemi distinti: quello relativo al diritto di esclusione spettante al proprietario o titolare di altri diritti reali su un certo fondo (spesso molto difficili da dimostrare, stante l'assenza o la vetustà dei relativi titoli, come ben sai) e quello relativo ai "balzelli" che ogni Ente locale si sente in diritto di imporre, creando una mappa spesso inestricabile e certamente arbitraria, a fronte di nessuna controprestazione, dato che eventuali diritti dei privati competono ai privati stessi (ad esempio, nella zona di Succisa, paghi direttamente un obolo al proprietario del fondo, che ti da le chiavi per accedere al bosco e quantomeno tiene in buone condizioni di esercizio la strada di accesso).

Io ci trovo molto di scandaloso nel fatto che un Paese unitario stia tornando ai balzelli dei signorotti medievali e lo Stato abdichi completamente ai suoi compiti.

Per questo ho detto (e ribadisco) che a mio avviso sarebbe opportuna una legge nazionale che disponga una regolamentazione uniforme, molto semplice e di pratica attuazione: abilitazione unica valida su tutto il territorio nazionale ed una tassa annua (uguale per tutte le regioni) per ciascuna regione in cui si vuole esercitare la raccolta.

... omissis ....

:bye1: , Fabio

 

 

Buongiorno :biggrin:

 

Sono di corsa. Rispondo brevemente e mi riservo di approfondire.

 

Esiste (se ben ricordo, ma sono certo di ben ricordare) una legge-quadro nazionale, cui gli enti competenti devono fare riferimento.

 

La legge, e qui è la stranezza cui mi riferivo con l'espressione "non so neppure a che titolo" e che può spiegarsi solo con la necessità di disciplinare una consuetudine, come ad esempio avviene per la spigolatura, non disconosce il diritto del proprietario sugli specifici "frutti" (leggasi funghi) del suo terreno, visto che tutte le normative consentono al proprietario di raccoglierli, nell'ambito del proprio fondo, sempre e comunque e senza alcuna limitazione, ma consente anche ad altri di raccoglierli, limitando il diritto del proprietario stesso di escludere i terzi e sottoponendolo a ben precise condizioni (cartelli con certe caratteristiche o addirittura recinzione, come era, e penso sia tuttora, in provincia di Bolzano).

 

Non dimentichiamoci, poi, che in molti casi sono addirittura dei consorzi di proprietari (come in Oltrepo', in Lunigiana, ecc.) a concederTi l'accesso rilasciandoTi il tesserino, il che mi pare mal si possa conciliare con la pretesa natura di res nullius del fungo. Nè varrebbe obiettare che il permesso Ti consente l'accesso al fondo, cui altrimenti non potresti accedere per la raccolta, visto che la normativa prevede che l'accesso per la raccolta dei funghi si possa escludere solo con un comportamento inequivoco (l'apposizione dei cartelli, ecc..).

 

Lo Stato non mi consente la raccolta delle pesche in un fondo altrui, perché non vi è una legge che lo consenta e, comunque, non si può certamente dire che (come è invece nel caso dei funghi) la raccolta delle pesche altrui sia una consuetudine che lo Stato ha ritenuto di disciplinare.

 

Mi pare, poi, che debba essere chi raccoglie funghi ad accertarsi prima di raccoglierli della natura (demaniale o privata) del fondo su cui li raccoglie, visto che da noi il principio generale è che i beni sono tutti di privati. In U.R.S.S. non era così, ma forse lì se raccoglievi i funghi Ti perseguivano per aver rubato beni dello Stato; da noi mi pare non si arrivi a tanto.

 

Scusa, come ho detto sono di fretta ed ho solo buttato lì alcune frasi come osservazioni alle Tue fondate osservazioni.

 

Salutoni :friends:

 

Paolo

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che mi pare non si possa e non si debba disconoscere - un fungo, seppur non coltivato, non possa considerarsi come appartenente al proprietario del fondo che, infatti, sulla base delle vigenti normative e nel rispetto di quanto previsto (apposizione di tabelle, ecc.) può vietarne la raccolta ai terzi.

Qualora così non fosse, dovremmo riconoscere a chiunque il diritto di recidere gli alberi cresciuti spontaneamente sul fondo altrui :friends: .

Paolo

 

Quanto dici Paolo non trova riscontro, ad esempio, nella Legge regionale del Lazio,

ove ai sensi dell'Art. 6 della Legge regionale del Lazio, il proprietario puo' vietare la raccolta a terzi solo e soltanto se è agricoltore diretto e dall'agricoltura trae primaria fonte di reddito. Nella provincia di Roma

non c'è nessuna zona tabellata (ovviamente ex legis), e di castagneti e boschi cedui privati

ce ne sono molti. A meno di istituire un fondo chiuso pagando la relativa tassa. Ma con un buon avvocato :biggrin: , probabilmente neanche il proprietario del terreno potrebbe raccoglierne

a suo piacimento. Per la caccia ad esempio, il fondo chiuso impedisce l'esercizio venatorio

anche al leggittimo proprietario del fondo chiuso.

Ti riporto l'articolo di legge

Art. 6

(Raccoglitori professionali. Agevolazioni)

 

1. Ai residenti nella Regione che effettuino la raccolta di funghi epigei spontanei al fine di integrare il reddito normalmente percepito e che appartengano alle categorie di cui al comma 3 è riconosciuta la qualifica di raccoglitore professionale.

 

2. Entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge la Giunta regionale determina, con provvedimento da pubblicarsi sul BUR, i criteri per accertare le condizioni di interesse economico necessarie ai fini del riconoscimento della qualifica di raccoglitore professionale.

 

3. Le categorie di residenti alle quali può essere riconosciuta la qualifica di raccoglitore professionale sono:

 

a) coltivatori diretti a qualunque titolo;

:smile: coloro che hanno in gestione propria l'uso del bosco, compresi gli utenti dei beni di uso civico e di proprietà collettive;

c) soci di cooperative agricolo-forestali.

 

4. Ai raccoglitori professionali sono accordate le seguenti agevolazioni:

 

a) accesso alla raccolta dei funghi in ogni giorno della settimana;

:bye1: deroga al limite quantitativo giornaliero, fino ad un massimo del triplo della quantità di cui all'articolo 3, comma 1;

c) esenzione dal pagamento del contributo annuale di cui all'articolo 5;

d) possibilità di costituire, subordinatamente alla autorizzazione di cui al comma 5, aree delimitate da apposite tabelle ove la raccolta dei funghi a fini economici è consentita, in via esclusiva, senza limitazioni quantitative e temporali.

 

5. La Provincia può autorizzare, previo parere della Commissione tecnico-consultiva di cui all'articolo 12, sentiti i Comuni e le Comunità montane interessati, la costituzione delle aree di cui al comma 4, lettera d), per una quota di territorio provinciale classificato montano non superiore, in via sperimentale, al 5 per cento, dietro presentazione di domanda corredata di un piano di conduzione silvo-colturale dei terreni interessati, al fine di garantire il mantenimento delle condizioni di equilibrio idrogeologico e la capacità di autorigenerazione dell'ecosistema. L'autorizzazione, valida per un periodo di sei anni e rinnovabile alla scadenza, e preferibilmente rilasciata ai raccoglitori professionali residenti nei Comuni in cui è localizzata l'area da delimitare per la raccolta riservata dei funghi a fini economici.

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se poi aggiungo che le guardie ti fermano all'interno dei boschi ( perciò in proprietà privata ) li è tutto un programma.....

:biggrin: :friends: :smile: :bye1: :hug2: :cray:

 

 

Scua, ma la guardia venatoria, mentre stai cacciando, non Ti ferma in un sedime privato, visto quello che si è detto sui fondi demaniali?

 

Non mi pare affatto strano, ma normale.

 

Salutoni :hail:

 

Paolo

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Premetto che non parlo per tutto il Piemonte perche' non conosco bene la normativa e per funghi vado solo in certe zone, qui in provincia di Cuneo sono istituite le famose comunita' montane a cui si deve pagare il balzello per andare a funghi,io faccio 2 tesserini annuali per un costo complessivo di 48 euro piu' 2 marche da bollo da 14,62 cad. e posso girare due vallate limitrofe. Soprattutto in una di queste vallate i controlli sono abbastanza frequenti ed e' proprio qui che l'anno scorso ho avuto una discussione con le guardie ecologiche volontarie . Eravamo ad inizio giugno, funghi si trovava ben poco, io non avevo ancora fatto il versamento ma c'era gia' molta gente che , memore del 2005, girava per i boschi. Una domenica siamo andati a fare un picnic con amici in una zona che e' molto frequentata da fungaioli, doopo pranzo passeggiata digestiva su un sentiero che porta ad una fontana,veniamo fermati da 2 guardie ecologiche che ci contestano il fatto che eravamo per funghi senza tesserino, premetto che di funghi non ne avevamo , avevamo si gli scarponi ai piedi e uno zaino in spalle ma camminavamo su una stradina dove passano tutti quelli che vanno a rifornirsi di acqua . Comunque c'e' voluto del bello e del buono per ribattere alle loro minacce di sanzioni. Ora mi chedo: devo in stagione di funghi pagare una tassa anche per andare a fare una passeggiata se disgraziatamente sono in zone frequentate da fungaioli? Ciao a tutti Lucia

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Premetto che non parlo per tutto il Piemonte perche' non conosco bene la normativa e per funghi vado solo in certe zone, qui in provincia di Cuneo sono istituite le famose comunita' montane a cui si deve pagare il balzello per andare a funghi,io faccio 2 tesserini annuali per un costo complessivo di 48 euro piu' 2 marche da bollo da 14,62 cad. e posso girare due vallate limitrofe. Soprattutto in una di queste vallate i controlli sono abbastanza frequenti ed e' proprio qui che l'anno scorso ho avuto una discussione con le guardie ecologiche volontarie . Eravamo ad inizio giugno, funghi si trovava ben poco, io non avevo ancora fatto il versamento ma c'era gia' molta gente che , memore del 2005, girava per i boschi. Una domenica siamo andati a fare un picnic con amici in una zona che e' molto frequentata da fungaioli, doopo pranzo passeggiata digestiva su un sentiero che porta ad una fontana,veniamo fermati da 2 guardie ecologiche che ci contestano il fatto che eravamo per funghi senza tesserino, premetto che di funghi non ne avevamo , avevamo si gli scarponi ai piedi e uno zaino in spalle ma camminavamo su una stradina dove passano tutti quelli che vanno a rifornirsi di acqua . Comunque c'e' voluto del bello e del buono per ribattere alle loro minacce di sanzioni. Ora mi chedo: devo in stagione di funghi pagare una tassa anche per andare a fare una passeggiata se disgraziatamente sono in zone frequentate da fungaioli? Ciao a tutti Lucia

 

secondo me era impossibile che potessero farvi una multa del genere!!

anche con lo zaino,scarponi,bastone,coltellino...addosso!

l'importante era non aver raccolto funghi!!

adesso uno non è più libero neanche di passeggiare nel bosco! :clapping:

:biggrin:

Marco

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semplicemente ridicolo.

pagherei per trovarmi di fronte una guardia forestale che mi contesta il fatto di andare in giro per il bosco, mi divertirei più che al cinema :clapping:

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