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marcog

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Risposte pubblicato da marcog

  1. Ciao luigi, perdonami l'intromissione, ma specifica quale genere di boleto intendi. Una cantonata per questo semplice malinteso l'avevo già presa io.

     

    Sono confronti che piacciono molto anche a me, ma nel tempo credo d'aver capito che ogni zona o versante fa storia a se. Gli ingredienti sono comuni ma basta veramente poco per tramutare una bella nascita in qualcosa di molto meno soddisfacente.

     

    Nell'appenino Romagnolo, fatta eccezione per l'ultimo periodo, i B. sono stati scarsi, quasi latitanti, ma in alcune aree o micro aree invece hano buttato alla grande ad ogni pioggia.

     

    I crini favorevoli sono stati quelli non troppo alti, magari coperti dai "nostri" venti (non fraintendete :mosking: ) e ben esposti. Le palestrose al faggio per esempio hanno buttato molto bene. Poi magari a 100m in linea d'aria il nulla o quasi. Basta veramente poco per cambiare le carte in tavola quando le condizioni sono al limite.

     

    Parlo di Aestivalis. Dei rossi di quest'anno so poco o nulla, ma per sentito dire non credo che abbiano fatto capolino molto spesso.

     

    Adesso qui arriverà il momentum edulis. Se non scalderà più che bene, non credo che per quest'anno rivedremo gli aestivalis.

  2. Belle! Le passeggiate di Giacomo in appennino non stancano mai.

     

    Per le nascite... mi verrebbe da dire che ci vuol poco a cambiar le carte in tavola, o meglio bastan pochi kilometri (in line d'aria) per cambiarle. Da noi estatini rarissimi, edulis-rossi a corrente alternata e pochi ma bellissimi neri alle quote più basse. Siamo geograficamente più a sud.... ma lo sbocco verso est fa il suo sporco lavoro :huh:

     

    Ma funghi o non funghi l'Appennino è sempre una bellezza!

  3. Lascio perdere il contorno anche perchè le arterie sarebbero le mie e non gradirei rovinarmele per delle discussioni OT. Aggiungo che ti ho scritto un MP con la speranza di chiarire la faccenda ma per ora non ho ricevuto alcuna risposta. Torniamo in argomento anche se come ho già detto in partenza è materia che non mi compete. Se scrivo due "baggianate" abbiate pazienza.

     

    Innanzi tutto mi verrebbe da dire che il prato pascolo sia una buona fonte di reddito perchè ci pascolano bovini e ovini. Il prato pascolo se gestito con criterio, ossia in modo non intensivo, è al tempo stesso un'ottima piazza alimentare per gli allevati ed i selvatici. Nel territorio in cui abito, le chiazze verdi che si aprono in mezzo a galle, boschi e foreste, sono davvero poche e non rappresentano un fattore di dominanza dell'uomo; anzi, laddove si apre il bosco, sono presenti tantissime forme di vita richiamate appunto dal pascolo stesso e dai frutti che ginepri, prugnoli e germogli riescono ad offrire.

     

    In queste chiazze verdi la convivenza uomo e fauna selvatica è possibile, a patto che l'uomo non ricorra ai soliti metodi poco ortodossi per tutelare parte del proprio interesse. Non sto parlando ovviamente di seminato, dove l'uomo vedrebbe persa buona parte del raccolto, ma di pascolo, punto.

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