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pietragi

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Risposte pubblicato da pietragi

  1. Il 11/12/2023 at 07:29, Gibbo ha scritto:

    Sui chilometri che dire? Credevo di farne tanti io!!! 

    Non sono sempre a 30 km, più facile sui 15-20 in media, poi quando ci sono funghi le percorrenze aumentano... da alba a tramonto o quasi

    Il 11/12/2023 at 07:41, Gibbo ha scritto:

    Si si cresce come conoscenze sui funghi e la loro ricerca. 
     Ognuno fa il suo percorso ed io sono alla fase in cui il porcino è stato ridimensionato, soprattutto nelle uscite per cercarlo, mentre mi trovo a fare chilometri e stare del tempo a cercare funghi e piante che mi hanno incuriosito. 
    Parlare con i fungaioli mi capita sempre più fuori dal bosco, nel bosco raramente trovo persone per dialogare. 
    Adesso ripartono i nostri amati dormienti, e spero di fare qualche uscita in più 👍😉

    Il porcino scatena la mia competitività e mi piace provare a preservare qualche posto dalle masse, anche se è un'utopia

    Diciamo che ho una concezione un po' cavalleresca del bosco, chi fa fatica merita, chi segue le onde o le mode o sporca non ha il mio apprezzamento

    Per i dormienti se ti va chiamami, ora che non so più a chi regalarli mi impediscono di raccoglierli o di portarli a casa...

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  2. Il 9/12/2023 at 08:23, gelmo ha scritto:

    Bravo, Giovanni, ti ringrazio di ciò che hai scritto, parole che condivido in pieno

     

    Caro Gelmo sembra ieri che mi affacciavo qui e cercavo di imparare, ora mi piacerebbe trasmettere qualcosa alle nuove leve... ma non ne abbiamo

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  3. Il 8/12/2023 at 12:45, roberto ha scritto:

    . . . storie di altri tempi . . . 🙄
     

    :cheer::cheer::cheer:

    Non so se intendevi i tempi porcinari (anche se credo di essere più un marzuolaro che un porcinaro) o i tempi in cui si condividevano qui le nostre uscite... oppure altro

  4. Da qui in poi mi sono abbassato ma era tardi e i funghi non avevano la stessa consistenza, mi sono sentito quasi a disagio a portare a casa funghi ciucciati o con gambi secchi.

    Il faggio dopo tanti anni è diventata la mia dimensione e i funghi e le emozioni che mi ha saputo dare me li porterò dentro per tanto tempo.

    Sono cresciuto molto come fungaiolo, ho fatto un lungo percorso e ho ancora voglia di imparare, ma mai come nel 2024 ho parlato con persone nel bosco.

    Mi piace ascoltare gli anziani che  parlano di funghi e di boschi, ma ancora di più mi ha scaldato il cuore che, per molti di loro, sono diventato uno di loro, non più il forestiero che si guarda con sospetto, perché molte volte, senza la passione e con così tanta fatica da fare la maggioranza rimane a casa e solo a vedermi lì ogni volta anche per pochi funghi riconoscono la spinta interiore che guida anche loro.

    Ricordo una mattina alle 10, con pochi funghi nel cesto, ma fatti a fatica quando 3 gg prima era buttata piena, un ragazzo di 25-30 anni si lamentava che erano finiti e che tornava a casa. Io ho continuato, caparbio come un mulo e ho arrotondato da lì in poi, ma ho ripensato a quel ragazzo che ha mollato e che era lì perché qualcuno gli aveva dato una dritta in rete.

    Vorrei dirgli di studiare e di finirsi le gambe perché i risultati si fanno in due condizioni: funghi difficili e funghi bacati. Quando i funghi sono ovunque arriva anche la massa e non ci si diverte più e solo i risultati molto sofferti sono quelli che ci ricordiamo e che ci fanno crescere anche come uomini.

    :bye1:

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  5. In una di queste uscite, in pieno giorno e con tanta gente sui sentieri, andando a razzolare nei fossi dove resta più umidità ho incrociato il secondo lupo della mia stagione, anche lui è fuggito a gambe levate. Non ho capito perché fosse così vicino ai sentieri trafficati dagli uomini, forse stava mangiando, ma non ho trovato resti, ma mi resta più dell’incontro che dei funghi di giornata.

    A fine Ottobre pensavo di chiudere con un cappotto e invece ancora una volta in alto e sotto foglia qualche fungo spettacolare per la stagione

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  6. Ottobre è sempre un mese in calo per i boschi in alto dove il freddo e il vento tirano forte e quindi la gente cala e in diverse occasioni ci siamo ritrovati in 2 o 3, sempre i soliti e sempre negli stessi posti. Cadono le foglie i faggi assumono colori meravigliosi, diversi a ogni settimana, e non si può che andare a cercare gli ultimi, quelli che si nascondono sotto la coperta autunnale di foglie e se ne stanno al calduccio. C’è sempre un po’ di malinconia in Autunno perché la stagione volge al termine e ci si rivedrà l’anno prossimo, si spera.

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  7. E quando a quasi un mese dai primi ritrovamenti pensi che oramai siamo a fine… basta andare a cercare gli ultimi alberi e faticare ad arrivare in cima e qualche sorpresa c’è sempre.

    Nonostante gli sforzi conosco tanti di quei posti che non riesco a fare tutto in giornata, nonostante ce la metta tutta e nonostante la fascite plantare che con plantari e terapie mi sta passando (ci ho messo quasi due anni). Certo con questi km i miei ex compagni Andrea e Carletto difficilmente escono con me…

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    • Confused 1
  8. E ogni settimana qualche fungo che ti fa battere il cuore si trova, a dispetto delle poche piogge, del vento e di funghi che un po’ ovunque latitano. E il mio vicino fungaio che a ogni mio rientro mi chiedeva: “Sei andato a more?” E una volta visti i funghi mi diceva che in quel periodo ero l’unico ad avere funghi così belli, in un deserto generale. Vero o no, mi piace pensare che i funghi erano davvero belli, quasi tutti e che il suo è un riconoscimento per chi come me dopo anni inizia a portare a casa i risultati dello studio

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  9. Ma il momento più bello è il cammino a buio, 40-45 minuti prima dell’alba a vedere la strada con i piedi e con l’istinto, ad annusare l’alba, a liberare i pensieri e lasciar correre fuori o stress e prendere il ritmo della natura. Spesso parlo con i miei cari che non ci sono più, a volte il buio aiuta a far correre qualche lacrima senza paura di essere visto e ogni volta non so quali pensieri e quali emozioni usciranno, ma mi fido e lascio correre i pensieri mentre mi avvicino alle fungaie.

    Anche il mirtillo che per i funghi ho sempre frequentato poco, ahimè, ma che in certe situazioni sa dare soddisfazioni diventa un luogo di ricerca, basta andarci nel giusto tempo e guardare con pazienza, senza bastonare le piante come spesso vedo fare

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  10. E ogni volta, anche se passa una settimana, riparto da dove avevo  lasciato qualcosa a crescere per capire come si è evoluta la situazione, quasi a ricongiungere un filo tra me e il bosco che si è interrotto per troppo tempo. E ogni volta dopo un po’, capisco come leggere la situazione, intuisco cosa è successo (acqua, vento, ecc,) e decido come muovermi. A volte ci si prende, a volte no, a volte allargare il giro aiuta a scoprire posti nuovi, a volte si aggiungono km per niente, ma nelle due coste loro ci sono quasi sempre, danzando tra bosco pulito, foglia e mirtillo, con le quote più alte che danno soddisfazione in ritardo.

    Alcune cove notevoli e che faranno funghi di nuovo a distanza di poche settimane

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  11. Funghi di rara bellezza come solo i funghi di altura sanno essere, visto che crescono più lentamente

    E ogni volta quel lungo tragitto a buio prima dell’alba, superato da Mr J. che arriva a motore incurante delle multe che ogni tanto prende. E ogni settimana io e lui a frequentare gli stessi posti e a fare due chiacchiere, a sentirmi raccontare qualche balla da fungaio, lui che va ogni giorno e che non arriva in cima (per fortuna), ma che conosce tutti i posti migliori. Vederlo ogni volta cercare nella mia costa o nella costa a fianco (tanto il grosso dei funghi è uscito in due coste distanti 50 metri) mi ha fatto capire che dopo tanti anni di ricerca e di studio finalmente ho svoltato e ho imparato a leggere i dettagli di quel bosco che per me è magico perché lì sento la vicinanza dei miei genitori.

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  12. Con questo bosco nascerà una storia di amore di due mesi e mezzo, con alti e bassi, ma con ritrovamenti ininterrotti: a volte bene a volte poco, ma sempre qualcosa, a volte con tanta gente (poche volte), a volte con meno persone, ma con pochi habituè da una settimana dall’altra. E nonostante il grosso della gente sia oltre confine dove è piovuto di più e ci sono i funghi anche all’abete, io proseguo con questo bosco e ogni tanto salto in un altro dove però non ho mai trovato la quadra con posti molto frequentati e dove non sono riuscito a fare la differenza nemmeno aumentando km, salite, dislivelli e pendenze, ma prima o poi ci arriverò.

    Aver beccato il momento delle nascite mi ha dato modo di studiare in lungo e in largo quei boschi e distinguere i posti primaticci, quelli che fanno una volta sola e quelli che ributtano a ogni pioggia, quelli più praticati e quelli meno frequentati, i posti più riparati dai venti che hanno tirato e quelli che invece vengono bruciati più facilmente. Insomma per uno che ha la mia passione è stato come vedere sotto un punto di vista diverso un vecchio amico che avevo frequentato solo per alcuni periodi e in certi punti, ma ora so che i funghi veri fanno altrove e solo a poche decine di metri da dove ero abituato a trafficare.

    A volte anche i caprioli se li fanno sfuggire o forse non gradiscono i rossi…

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  13. E a volte bisogna osservare e capire. Ero a mirtilli e mi vedo arrivare una persona anziana con la gerla. Saluto e lo lascio parlare, è evidente che ci tiene a dirmi che “funghi non ce ne sono, solo galletti”, ma la gerla, come si muove e dove guarda mi dicono che è un esperto e decido che, finiti i mirtilli, scenderò in una certa costa che sempre battezzato da rossi, ma in cui non li ho mai trovati 😊

    E infatti, nonostante sia evidentemente presto rispetto alle piogge, lui è lì e assieme a lui tanta nascita di roba piccolissima.

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  14. Ricordo la fuga da casa alle 14 per arrivare nel bosco e poi la corsa per arrivare nel posto giusto per i mirtilli: è un bosco che conosco molto bene e so dove andare e come restare a 50/100 metri dalle persone, senza rendermi visibile. Insomma sto in pace nonostante l’orario ideale per i tafani e gli altri insetti, meno per i raccoglitori. Ma ho poco tempo e devo anche tornare. La prima volta bene, la seconda volta sono tornato alla macchina dopo le 20 e stava venendo buio, ogni tanto penso di essere un po’ matto, ma è davvero bello quando gli altri sono già tornati alle loro macchine e tu rientri da solo e puoi goderti lo spettacolo della natura con tutti i sensi. Poi pulizia dei mirtilli e marmellata, a volte alla sera, a volte alla mattina presto, se non è amore questo…. e lo definisco amore e non passione, non per caso

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  15. E come succede d’estate tutto finisce in fretta.

    Arriva Agosto ed è tempo di vacanze e lavoro da casa (e basta partire alle 4 di mattina per avere il pomeriggio libero)

    Posti meravigliosi, tanta gente in gir sui sentieri, e solo alla ricerca di capire se ci sono mirtilli o lamponi per le mie marmellate. Annata balorda anche per i frutti di bosco, in ritardo i lamponi e pochi mirtilli anche per i professionisti. Ma i posti meritano sempre e ci sono luoghi che puoi raggiungere facendo 3 o 4 sentieri diversi. Ho perso diversi kg e mi rendo conto che vado come un treno, salgo in cima con tempi che non ho mai fatto e mi fermo solo a godere certi scorci che ogni volta vedo come se fosse la prima volta.

    Ho notato che ogni bosco anche a distanza di una settimana ha sempre qualcosa di diverso, sta a noi notarlo, ma anche se la natura sembra avere un tempo molto più lento del nostro… in realtà varia sempre

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  16. Dopo 3 giorni prendo ferie e sono di nuovo in quel posto, bosco partito in pieno e con nessuno fino alle 9, ma fino ad allora una bella ricerca in solitaria e di grande soddisfazione.

    Funghi sudati uno per uno di una bellezza incredibile rispetto ai “tutti bacati” di cui sentivo parlare. Mi piace il momento in cui si toccano e si prendono in mano, da lì in poi il fungo perderà in bellezza.

    Pomeriggio con grandinata e temporale compresi, una passata di 15’ , ma anche questo ha ridotto la presenza di persone nel bosco, in modo quasi incredibile. E se si girava in altri posti poco o nulla. Mi pareva di essere Alice nel paese delle meraviglie, solo in un bosco con tanti funghi e in salute.

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  17. Il giorno dopo decido di fare una follia: salire ancora di quota e andare in un bosco che amo ma che evito quando non voglio vedere gente. Passeggiare a buio in quel bosco (senza pila) è una sensazione bellissima e risveglia l’istinto che ognuno di noi ha, ma che si perde a vivere in citta e con cellulari in mano. Vedere l’alba, respirare l’aria fresca anche d’estate, sentire gli odori del bosco e il risveglio degli animali mi fa stare bene e potrei anche andarmene alle 10 prima della “piena” ed essere felice.

    Ma si vede che il 2023 doveva essere l’anno della svolta e in un bosco che pratico da quasi 15 anni ho scoperto cose nuove e posti nuovi ad ogni uscita, magari a poche decine di metri a dove andavo di solito…

    E così incappo in una buttata di estatini molto selettiva, tutto in due pezzi di bosco di poche centinaia di metri, nel resto il nulla assoluto o quasi. Molti funghi di nascita e qualche vecchione lasciato a sporare e nessun cercatore nel bosco.

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  18. E così, dopo diverse settimane di tentativi poco produttivi, dopo aver visto il lupo da vicino in una giornata di vento terribile che mi ha permesso di arrivargli a due metri senza che nessuno dei due se ne rendesse conto. E lui ha capito per primo che quel bipede strano non doveva essere lì vicino a lui ed è scappato mentre io rimanevo sorpreso a guardarlo correre via verso chissà quale destinazione: un momento di grandissima emozione che mi ha fatto capire che nel bosco sono diventato più silenzioso e a casa mia, a mio agio in qualsiasi situazione.

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  19. Salutati i miei amati dormienti che hanno avuto una discreta stagione, sono passato alla ricerca dei porcini che, dopo una primavera fredda e piovosa, stentavano a uscire.

    E così spesso le passeggiate sono diventate occasione per guardarsi intorno, per osservare i paesaggi e salutare vecchi amici e posti da funghi che non volevano saperne di darmi una soddisfazione..

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