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apona


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ciao, da un annetto circa osservo con più attenzione gli imenotteri che balzellano fior fiore e che vensono riassunti come "api"

oggi ho fotgrafato questa che mi perplime

1 - in atto di balzate da un fiore di lavanda a un altro
 

1 balzo.JPG

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è grande, direi tre volte una Apis mellifera (almeno 25 mm)

 

2 - qui si apprezzano bene torace e addome

2 schiena.JPG

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guardando in giro mi parrebe simile ad Apis laboriosa che però in Italia non dovrebbe essere presente

3 - qui si apprezza bee il capo con ocelli, occhi, antenne e apparato boccale

3 capo.JPG

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comunque ho mandato la segnalazione a in gruppo di beewatching che ha un bel sito al quale di solito mi rivolgo per orientarmi tra le specie

la cosa che mi hasorpreso di più è che mentre stavo elaborando le immagini è arrivato su wa il messaggio di bariga con l'apona! oh, che fai? mi spii?? ?

se avete idee suggerite; da parte mia vi saprò dire cosa dicono i beewatchers

4 - a ligula estratta dentro il calice del fiore di lavanda
 

5 bottina.JPG

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giusto per arvi un'idea delle dimansioni quello in basso è un Anthidium florentinum che è già ben più grande di Apis mellifera

 

'notte

 

confronto.jpg

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Bellissime,Marco,le foto le hai fatte su cavalletto da remoto? Mi interesserebbe perchè faccio sempre fatica con gli insetti....

A presto e continua,un abbraccio

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1 ora fa, gelmo ha scritto:

Bellissime,Marco,le foto le hai fatte su cavalletto da remoto? Mi interesserebbe perchè faccio sempre fatica con gli insetti....

A presto e continua,un abbraccio

seeeee: cavalletto, remoto ...    ma per chi mi hai preso? per un fotografo?? ?

tutta roba fatta a mano libera e con attrezzatura poco performante; con un po' di pazienza e selezionado gli scatti si ottengono risultati apprezzabili

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sembra proprio la laboriosa

guardavo giorni fa un reportage sulla raccolta del suo miele in quei particolarissimi favi.

gli Apidi sono tantissimi.... anche solo in italia.

Aspettiamo la risposta degli esperti ?

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risposta arrivata

si tratta di Megachile sculpturalis, un'ape solitaria gigante anche lei di origine asiatica, Cina e Giappone, che sta colonizzando altri territori; Italia caompresa

quanto è bello apprendere cose nuove!

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Importante è che non vada in conflitto con qualche altro insetto/animale importante… è tutta una piramide di carte la Natura e non si sa mai l’effeto di un togliere o aggiungere. 
Comunque bella !

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2 ore fa, Gibbo ha scritto:

Importante è che non vada in conflitto con qualche altro insetto/animale importante… è tutta una piramide di carte la Natura e non si sa mai l’effeto di un togliere o aggiungere. 
Comunque bella !

alcuni ricercatori lo stonno osservando e Gelmo mi ha segnalato un articolo in tal senso

ovvio che qualsiasi organismo si inserisca in un habitat non suo, entra in competizione con chi nel medesimo si trova. In questo caso non pare che al momento non ci siano grandi problemi, anche se certamente qualche equilibrio si sposta

 

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Letto ora segnalazione interessante e ti ringrazio per avermi informato e fotografato questa tipologia di ape che come ci hai indicato ormai presente in Italia ........

Abbiamo intervistato Laura Bortolotti, del Crea, sulla campagna di segnalazione lanciata per monitorare la presenza di questo apoideo solitario recentemente arrivato in Italia

Matteo Giusti di Matteo Giusti

 
megachile-sculpturalis-by-matteo-giusti-agronotizie-jpg.jpg

Un esemplare di Megachile sculpturalis
Fonte foto: Matteo Giusti - Agronotizie

Quando si parla di organismi alieni, la mente va subito a insetti come cimici asiatiche, calabroni più o meno giganti, tarli asiatici, o punteruoli delle palme, tanto per citarne alcuni che sono diventati anche famosi per i danni che stanno causando.

Ma tra gli insetti alieni arrivati recentemente in Italia c'è anche Megachile (Callomegachile) sculpturalis Smith, un'ape solitaria della famiglia dei Megachilidi, originaria del Sud Est asiatico.

Il primo ritrovamento documentato in Italia risale al 2009 a Verbania, e fu fatto da Angelo Sommaruga, apicoltore e titolare di una delle maggiori cererie italiane.

Ritrovamento a cui seguì uno studio nel 2013 sulle sue attività di nidificazione e sulla sua dieta, condotto sempre a Verbania da ricercatori del Crea, del dipartimento di Scienze veterinarie di Pisa e dell'Istituto superiore Cobianchi di Verbania e pubblicato su Bulletin of Entomology.

Altri esemplari sono stati individuati e catturati negli ultimi anni anche in Veneto e segnalati in altre zone d'Italia.

Ora il Crea agricoltura e ambiente ha lanciato un appello per cercare di mappare la presenza di questa ape e per condurre studi genetici e morfologici sulla popolazione presente nel nostro paese. E così abbiamo intervistato Laura Bortolotti, che si sta occupando di portare avanti questo lavoro.

Laura Bortolotti del Crea
Laura Bortolotti del Crea 

Laura Bortolotti, come mai il Crea sta lanciando questa campagna di segnalazione?
"Lo scopo della campagna è quello di capire come si sposta questa specie, la sua velocità di diffusione e le eventuali preferenze per determinati ambienti, così da studiarne la biologia e il potenziale invasivo. Inoltre, attraverso la raccolta di esemplari da diverse zone d'Italia e la successiva analisi genetica delle popolazioni, stiamo cercando di capire se la sua presenza in Italia sia dovuta ad una singola importazione o a più eventi successivi; infine dalle sue caratteristiche genetiche potremmo arrivare a comprendere da dove sia arrivata, se dalla zona d'origine, oppure da uno degli altri paesi nei quali è stata importata.

I primi dati sembrerebbero suggerire questa seconda ipotesi, cioè che sarebbe stata importata dagli Stati Uniti, dove era arrivata come aliena negli anni '90"
.

Io personalmente ne ho trovato un esemplare a Lucca, in Toscana, lo scorso anno, ma in quanti posti è già stata segnalata?
"In Europa è stata segnalata in diversi paesi: Francia nel 2008, Italia nel 2009, Svizzera nel 2010, Germania e Ungheria nel 2015, Slovenia in 2016, Austria nel 2017, Spagna nel 2018 e Ucraina (Crimea) nel 2019. In Italia dal 2009 ad oggi è stata segnalata in tutte le regioni a eccezione di Valle d'Aosta, Molise, Sicilia e Sardegna, con una maggioranza di segnalazioni nelle regioni del Nord Italia, un numero minore in quelle del Centro e sporadiche segnalazioni dal Sud Italia. Ciò non significa necessariamente che Megachile sculpturalis sia assente o meno presente nel Sud e nelle isole, ma il dato potrebbe essere dovuto a una minore attenzione alla sua presenza in queste zone".

Come si riconosce e quali sono le abitudini di quest'ape?
"Megachile sculpturalis è facilmente riconoscibile per le grandi dimensioni (19-22 mm i maschi, fino a 25 mm le femmine) e l'aspetto caratteristico: addome nero glabro, torace con peluria marrone chiaro, grosse mandibole, ali tinte di marrone che si scuriscono verso l'apice.
Gli adulti volano tra fine giugno e fine agosto e le femmine fanno il nido in cavità del legno, fusti cavi o canne. I nidi vengono chiusi con materiali vari come fango, pezzetti di legno, lanugine vegetale e resina. Maschi e femmine possono visitare diverse specie di piante per il nettare, ma le femmine raccolgono il polline preferibilmente dalle piante di Sophora japonica, una specie arborea originaria dell'Asia usata a scopo ornamentale"
.

Se qualcuno la trova e vuol partecipare a questa campagna cosa deve fare?
"Se qualcuno la avvista o crede di averla avvistata, può segnalarne il ritrovamento a questo sito oppure all'omonimo profilo Facebook, indicando la data e la posizione precisa dell'avvistamento e allegando una foto per il riconoscimento. Se qualcuno vuole partecipare anche all'indagine genetica delle popolazioni, può raccogliere alcuni esemplari e conservarli in alcol etilico al 95%, segnalando l'avvenuta raccolta all'indirizzo e-mail info@beewatching.it oppure al mio personale laura.bortolotti@crea.gov.it. Provvederemo noi a organizzare il ritiro o la spedizione dei campioni".

Ma essendo un insetto alieno può essere in qualche modo pericoloso per il nostro equilibrio ambientale?
"Sebbene le api siano generalmente considerate insetti utili, quelle aliene invasive come Megachile sculpturalis possono provocare uno squilibrio nell'ecosistema delle aree invase. Ciò avviene per diversi motivi, ad esempio la competizione con le specie di api locali per le fonti di approvvigionamento (nettare e polline) o i siti di nidificazione (fori e fusti cavi). Tra l'altro le specie aliene sono spesso molto prolifiche e hanno un elevato potenziale invasivo, perché non sono soggette ai fattori limitanti che sono invece presenti nelle aree di origine, quindi risultano più competitive di quelle autoctone. Inoltre le api esotiche spesso favoriscono la proliferazione delle piante esotiche, perché le preferiscono come fonte alimentare (come avviene per Megachile sculpturalis con Sophora japonica).

Infine le specie aliene possono portare con sé nuovi patogeni e trasmetterli alle specie locali, che non sono equipaggiate per sopravvivergli. Questo è quanto successo negli anni '80 alla nostra ape da miele con la varroa e, più recentemente, con Nosema ceranae, entrambi trasmessi dalla specie asiatica Apis cerana"
.

© AgroNotizie - riproduzione riservata

Fonte: Agronotizie

Autore: Matteo Giusti

Ho inviato questo articolo in quanto è bene fare presente la  sua presenza come indicato nell'articolo al CREA di Bologna in quanto essendo una nuova specie apoidea presente in italia occorrono studi appronditi come si diffonde nel nostro Territorio................purtroppo questa globalizzazione sta incidendo molto sui nostri territori e non solo poi un 'altro aspetto la possibilità che possa questo nuovo insetto trasmettere delle malattie alla nostra ape melleifera ligustica come è successo per la Varroa e Nosema cerane come menzionato nell'articolo............

Bravo Marco la tua curiosità che poi è intelligenza non ha confini...........:wub:

 

:friends:
 

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