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Nel bosco ho trovato....


Gibbo

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Mario non è assolutamente il C.cinereus chiedo venia.... l'altra notte mi è venuta così, attendiamo aiuti........

 

Venia concessa :flowers2: :biggrin:

 

Giacomo, io credo sia proprio lutescens in una delle sue possibili variazioni cromatiche dovute sempre e solo all'habitat, al clima etc. etc. ...

 

Ieri mattina sono stato anch'io a fare un giro (finalmente senza sudare :biggrin:); non ho trovato molto e non avevo la digit con me, ma qualche esemplare di T squarrulosum assolutamente sproporzionato e rigogliosissimo ha allietatoil mio pranzo domenicale... perdonami tu, anzi tutti voi, ma ormai sapete perchè, di recente, pur restando presente non riesco a trovare la tranquillità e l'entusiasmo per qualche bel topic...

 

A presto.

 

:hug2:

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Che bella rimpatriata "apasseggionelbosco"...!!!

 

Interessante quel "cantarello pallido". In effetti sembrerebbe quasi un Craterellus simile al cornucopioides ma depigmentato; come il C. cornucopioides non ha delle vere pliche sull'imebio, mentre il Cantharellus cinereus, le ha sempre, ed è comunque di taglia nettamente minore.

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Aldo

Attenzione, non sono prugnoli sono i comunissimi grigiotti, nebbioni ecc. ecc. (Clitocybe nebularis). Da qualche anno sono stati dichiarati non commestibili perchè hanno causato moltissime intossicazioni per accumulo di tossine nel fegato. Classico fungo autunnale, molto comune, lo si può trovare in ambientti di latifoglie e anche di aghifoglie, facilmente riconoscibile per il suo classico, intensissimo profumo.

un caro saluto Rossano

 

Come dice Rossano, la Clitocybe nebularis è un fungo amatissimo da taluni, molto apprezzato in particolare in certe regioni (in Liguria mi risulta che il "peven" come lo chiamano sia uno dei funghi più apprezzati).

 

E' un fungo di cui se ne sconsiglia l'utilizzo a causa dell'elevato numero di casi di intossicazioni verificatesi.

In pratica è un fungo a "tossicità incostante": in pratica certi soggetti lo mangiano senza problemi, altri stanno male, talora molto male. Non si rischia la vita ovvio, è la classica sindrome gastroenterica a breve latenza, entro 6 ore i sintomi compaiono...gran dolori, dissenteria nausea e vomito, dopo 2-3 giorni tutto è a posto.

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In pratica è una sorta di "sensibilità individuale" a certe tossine presenti nel fungo, che a Tizio fanno male, a Caio nulla.

Il rischio di effetto tossica aumenta se il fungo è mangiato mal cotto o peggio crudo, infatti il maggior n° di intossicati l'avevano mangiato cotto alla brace.

Sulla griglia la temperatura all'interno dell'alimento cotto raramente supera i 60 gradi, e quindi certe tossine termolabili del fungo possono rimanere integre e così causare disturbi nei soggetti "sensibili".

 

Quindi se decidete di mangiarlo(io ve lo sconsiglio comunque) fatelo se già lo consumate da tempo senza disturbi, e non fatelo mai mangiare a chi mai l'ha mangiato prima, quindi occhio a regalarlo che rischiate di prendervi una vagonata di improperi se poi qualcuno sta male.

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La stessa identica cosa accade con il chiodino classico, Armillaria mellea, chi l'ha già mangiato può continuare a farlo ma attenti a non regalarlo o "propinarlo" a chi non l'ha mai mangiato.

Anche il chiodino va consumato ben cotto, e si consiglia di buttare l'acqua di vegetazione che si ottiene dopo sbollentatura dia lemno 20 minuti, evidentemente così si eliminano molte tossine termolabili in esso contenuto.

Personalmente l'ho mangiato senza problemi ma non lo mangio più (perchè rischiare???), anche perchè troppo viscido per i miei gusti.

Un amico ne trovò molti 3 anni fa e invitò a cena amici e parenti per una bella polenta e funghi...

Lui e la moglie che già lo mangiavano non ebbero problemi, ma 4 degli altri 6 commensali ebbero problemi, due dei quali finirono all'ospedale.

 

Anche questo è un fungo apprezzatissimo in certe aree, specie nel trevigiano...infatti è una delle zone in cui si verificano più intossicazioni da questo fungo.

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Buondì Giacomo sembrano i "prugnoli" se confermi che son loro perchè si corre il rischio di andare in ospedale? Non sono commestibili?

Per il resto tutto un bel vedere,bellissime le finferle ottima la compagnia,un'uscita stagionale sicuramente fredda ma scaldata da passione amicizia e natura bella passeggiata un saluto Aldo :hug2:

 

questa è la nebularis, oggi ormai considerata sicuramente tossica..ancora in molte località del lazio viene consumata sott'olio, sui simbruini li chiamano prugnoli e ogni tanto qualcuno va all'ospedale :hammer: ciao

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a filettino qualche anno fa un gruppo di carabinieri del posto sono tutti andati al pronto soccorso, io sono almeno 20 anni che avviso i filettinesi della tossicità.....

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Che bella rimpatriata "apasseggionelbosco"...!!!

 

Interessante quel "cantarello pallido". In effetti sembrerebbe quasi un Craterellus simile al cornucopioides ma depigmentato; come il C. cornucopioides non ha delle vere pliche sull'imebio, mentre il Cantharellus cinereus, le ha sempre, ed è comunque di taglia nettamente minore.

 

Ciao Didò, come già detto trattasi ormai di craterellus senza dubbio (ripeto: solo cibarius e affini sono ormai accreditata come Cantharellus), ma è ben lontano dal cornucopioides, che è e resta unico, senza affini, salvo che nel sapore assimilabile (ma io sono poco daccordo...) al cinereus.

 

Io credo che si tratti, in feffetti, di una lutescens "sbiadita" per qualche motivo, non ultimo la stazione di crescita particolarmente "riparata" dalla luce.

Modificato da mario
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In pratica è una sorta di "sensibilità individuale" a certe tossine presenti nel fungo, che a Tizio fanno male, a Caio nulla.

Il rischio di effetto tossica aumenta se il fungo è mangiato mal cotto o peggio crudo, infatti il maggior n° di intossicati l'avevano mangiato cotto alla brace.

Sulla griglia la temperatura all'interno dell'alimento cotto raramente supera i 60 gradi, e quindi certe tossine termolabili del fungo possono rimanere integre e così causare disturbi nei soggetti "sensibili".

 

Quindi se decidete di mangiarlo(io ve lo sconsiglio comunque) fatelo se già lo consumate da tempo senza disturbi, e non fatelo mai mangiare a chi mai l'ha mangiato prima, quindi occhio a regalarlo che rischiate di prendervi una vagonata di improperi se poi qualcuno sta male.

 

Attenzione: C. nebularis non va assolutamente consumato senza eccezione alcuna.

 

Se, infatti, è vero che i sintomi non sono equamente distribuiti e manifesti tra chi lo consuma, è altrettanto vero che le conseguenze non sono affatto così banali (sindrome gastrointestinale), sfociando in alcuni casi in danni permanenti al tessuto epatico :ambu: :ambu: .

 

Facciamo passare questo messaggio con forza, senza esitazioni.

 

:wink: :wink:

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E noi, nel bosco, abbiam trovato te :happy:

 

caro patrizio, ti dirò ................

 

io il grande gibbo non l'ho trovato nel bosco :biggrin: però l'ho trovato e con lui ho trovato anche tanti amici in apb

 

te pare poco ??? :contract:

 

vi :hug2:

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che bel bosco :wink: li vicino ci passo anche io ma belle fanciulle così non ce l'ho mai trovate :air_kiss:

quel brigante in trasferta poteva portare anche la sua signora Sonia ne sarebbe stata felice :yes3:

speriamo che la neve non li sciupi tutti avrei voglia di raccoglierne ancora un po'

 

un abbraccio Giac

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Bello l' Hydnellum! L'anno scorso mi è cresciuto in giardino, su un ceppo di conifera (era un Cedro) e non l'ho fotografato. :crybaby:

Il Nebularis...nel piacentino è ancora troppo consumato, soprattutto da chi vive in montagna. Il mese scorso ho consigliato ad un mio collega di buttare via tutto, figuriamoci,

glieli aveveno regalati e lui li ha buttati nel congelatore così come erano. Il mese prima gli ho fatto buttare anche dei piopparelli, che aveva raccolto assieme ad un amico, perchè aveva il dubbio che ci fosse finito dentro qualche altro fungo....naturalmente anche quelli erano finiti in congelatore così come erano.... :hammer:

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