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Corsi e ricorsi


Peo

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Fresche ore rubate al Solleone appena montato in sella.

La brezza frizzante ed asciutta di crinale accarezza delicatamente il volto: piacevolissimo sollievo da riportare a valle

La camminata è leggera, di cima in cima riamango ammaliato dagli orizzonti sereni; se potessi fermerei le lancette dell'orologio, ma mi dovrò accontentare come sempre di quanto concesso (l'altra possibilità era togliere la pila :biggrin: )

 

 

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026-1 di Paolo Albertosi, su Flickr

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Miglior contributo in questa discussione

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Nemmeno il tempo di accorgermene, ed un altro sentiero è già lì, ad indicarmi l'ennesimo percorso.

L'anello di giunzione tra passato e futuro, segno di continuità nello scorrere del tempo, il sentiero.

Anno dopo anno lo solchiamo con la nostra valigia di ricordi sempre più ingombrante.

Quasi fosse una metafora di vita: procedendo a vista - poche decine di metri - nel costante intento di scorgere prematuramente ciò che riserverà il futuro.

Esplorare, in cerca di nuovi emozioni, anche quando ciò comporta sacrificio ed una prospettiva all'orizzonte non proprio invitante....

 

 

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Curiosità e piacere della scoperta come miglior carburante (con molti di noi funzionano benissimo anche i funghi :biggrin: )

Assaporare ogni istante del nostro incedere, senza necessariamente vivere in apprensione per cosa troveremo a destinazione.

Pronti a cogliere tutto ciò che di buono il nostro tragitto riserverà, collezionando questi frangenti come gemme preziose nello scrigno dei ricordi...

 

 

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....con lo sguardo costantemente rivolto alla ricerca della propria isola felice.

Quell'isola che avresti voluto magari trovare assieme a persone care, e che purtroppo ora non la potranno mai più raggiungere...

Ricordi "speciali" che intrecciano ricordi "normali"; come grandi alberi secolari, affondano robuste radici nella memoria per non venire estirpati dall'ordinarietà: protagonisti d'eccezione su di un palcoscenico banale...

 

 

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029 di Paolo Albertosi, su Flickr

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Ricordi ancor più vivi, complice la lontananza dal caos quotidiano offerta da questi luoghi dove convivono quiete e tempesta, in contatto più forte e diretto con la natura.

Per chi vuole ascoltare, qui si può udire voce profonda e decisa che reclama rispetto; una voce che impone regole di sopravvivenza scritte da sempre, e che ogni essere ha fatto sue osservandole diligentemente.

Regole che soltanto la presunzione umana crede di poter giudicare e riscrivere a proprio piacimento, nel costante intento di rendere tutto più conforme alla visione distorta derivante dalla nostra "società moderna", sempre pronta ad "umanizzare" il mondo naturale

 

 

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029 di Paolo Albertosi, su Flickr

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Ed in armonia sarà più facile liberare i propri pensieri.

Sarà sufficiente chiudere gli occhi per un attimo per riprendere contatto con le cose che ci hanno reso ciò che siamo: gli insegnamenti dei nostri cari, le parole, i volti sorridenti, i momenti spensierati di quando la vita dava soltanto, senza mai prendersi nulla in cambio.

Flashbacks che riecheggiano a distanza di anni, avvolti da un alone che annebbia i dettagli più ci si allontana dal presente...

 

 

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Annate a volte simili, ma mai uguali; troppe le variabili in gioco perchè possano coincidere tutte assieme (magari fosse così facile :biggrin: )

E' come ascoltare uno spartito che suona sin dalla notte dei tempi senza mai una ripetizione, a cui bisogna cercare di "fare l'orecchio" per intuire la prossima nota

 

 

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Da Giugno ad Ottobre il loro periodo.

Purtroppo nella scorsa estate, lo spartito degli estatini di prato è stato un allegretto molto breve :bye2:

Il terreno freddo di quest'annata ha rovinato buona parte della loro buttata. La migliore, a fine Agosto, quando il terreno raggiunse l'apice del suo calore...

 

 

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Un paio di perturbazioni abbondanti di pioggia chiuderanno quasi immediatamente questo "magic moment" tra i miei preferiti nelle tappe micologiche della stagione.

Detto fatto, mi ritrovo nelle faggete ad alta quota, a sbirciare nostalgicamente i colori dei prati maturati al Sole estivo

 

 

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036 di Paolo Albertosi, su Flickr

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Nel frattempo, nel sottobosco delle faggete di crinale, comincia la fiera dei funghi autunnali: partono dall'alto e poi scendono verso valle col passare delle settimane.

I colori e le forme sono certamente quanto di più bello si possa trovare in un bosco: famiglie numerose aprono il loro ombrelli sotto le piogge settembrine

 

 

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