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Rassegna micologica 20° puntata


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Un cordiale saluto a tutti, in particolare agli amici che seguono da tempo questa modesta e semplice rassegna, ma anche a chi la visona per la 1^ volta.

Non vi avevo abbandonato, ma il giorno 10 c.m. mia moglie ha avuto un incidente d'auto abbastanza serio (purtroppo c'è stato anche un morto) e così ho dovuto tralasciare momentaneamente il forum e tutta l'attività micologica per seguire con calma tutta la triste vicenda.

Ora che la mia signora sta meglio, riprendo la rassegna illustrando altre due coppie di funghi il cui possibile scambio non crea gravi conseguenze, ma che è pur sempre bene evitare.

 

1) Lactarius deliciosus (L. : Fr.) S.F. Gray

E' il comunissimo "sanguinaccio, rosito, lapacendro, ecc.", crescente sopratutto nei boschi termofili di pino a due aghi, dalle Alpi sino alla Sicilia, dalla tarda estate fino ai primi di dicembre al sud.

Cappello regolare, arancio con zonature concentriche e piccole guttule, si può macchiare di verdastro in vecchiaia, gambo cilindrico ornato spesso da scrobicoli più scuri, carne a rottura cassante di color carota, latice mite arancio vivo (colora anche le orine di arancio), buon commestibile dopo debita cottura.

post-791-1180213304.jpg

Modificato da Ennio
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2) Lactarius chrysorrheus Fries

Come dice il nome dal greco, krysos = oro e rheo = scorro, questo Lactarius si caratterizza in particolare per l'abbondantissimo latice inizialmente bianco ma che dopo pochi secondi diviene giallo zolfo.

Per il resto, a parte le più ridotte dimensioni, è molto somigliante al precedente, cresce sia sotto pino che leccio o in boschi misti termofili, in autunno.

Fungo non commestibile per l'acredine della carne, al pari di tutti i Lactarius a latice bianco o virante in altri colori

post-791-1180214641.jpg

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3) Amanita ovoidea (Bull. . Fries) Quel.

Fungo che può raggiungere notevoli dimensioni (anche 20-25 cm), cappello bianco avorio con resti del velo generale, gambo robusto a volte molto interrato, anello fioccoso-cremoso, evanescente, volva biancastra, persistente e inguainante, carne con odore lieve poi quasi salmastro, mite, commestibile scadente, ma localmente molto apprezzato.

Cresce in boschi termofili dall'autunno a inizio inverno, sopratutto sotto leccio anche misto a pini.

post-791-1180215343.jpg

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4) Amanita proxima Dumèe

Condivide con la specie precedente lo stesso habitat e periodo di crescita, se ne differenzia per le ridotte dimensioni (8-12 cm), l'anello più membranaceo e sopratutto per il velo generale che è di color ocra-arancio sin da giovane; fungo tossico (molto più frequente al centro-sud).

post-791-1180215853.jpg

Modificato da Ennio
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Concludo questa puntata con due immagini sempre di Amanita ovoidea, reperite nello stesso posto di crescita ma in periodi climatici completamente differenti.

1) Amanita ovoidea, trovata a ottobre 2006 in un boschetto di leccio e pino domestico, periodo caldo, molto umido e senza vento.

post-791-1180216220.jpg

Modificato da Ennio
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Amanita ovoidea 2.

Nello stesso identico posto, un mese dopo, quindi a novembre 2006, ma in un periodo di caldo anomalo per la stagione, con fortissimo vento di provenienza nord-africana (quello che ha portato la sabbia rossa del deserto fino da noi); guardate come sono cresciuti questi funghi, pur essendo della stessa specie sembrano un'altra cosa!.

Eh si!, è proprio vero che l'abito non fa il monaco.

A risentirci alla prossima, e comunque al Ceppo; io salvo imprevisti del'ultima ci sarò sicuramente (purtroppo solo tutto sabato 30 giugno per sovrapposizione di attività con il mio Gruppo AMB di Macerata, programmata da inizio anno).

Un cordiale saluto da Ennio.

post-791-1180216925.jpg

Modificato da Ennio
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Caro Ennio, per prima cosa vorrei formularti i più sinceri auguri per tua moglie.

 

Molto interessante, come al solito, questa comparazione fra specie simili e potenzialmente pericolose.

A proposito di A. ovoidea(ritenuta commestibile) ricordo di una discussione con alcuni amici, tempo fa su altri forum, riguardante la tossicità incostante dell'ovoidea.

In particolare si faceva riferimento a particolari aminoacidi responsabili di una sindrome gastroenterica anche severa, e/o alcuni metaboliti che, in modo appunto incostante, davano non meglio specificate forme tossiche.

A volte si è giunti alla conclusione che le sindromi tossiche erano invece legate al consumo di proxima scambiata per ovoidea.

 

Allego una foto del latice quasi oro di un L. chrysorrheus

 

:clapping: :clapping:

salvo

post-5-1180251146.jpg

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Molto interessante Ennio! Ma l'ovoidea è commestibile?

 

Auguri per tua moglie.

Al Ceppo mi piacerebbe molto venirci, ma un pò la distanza un pò il periodo, probabilmente mi impediranno d'esserci.

 

 

Un :clapping:

 

Paolo

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Caro Ennio, per prima cosa vorrei formularti i più sinceri auguri per tua moglie.

 

Molto interessante, come al solito, questa comparazione fra specie simili e potenzialmente pericolose.

A proposito di A. ovoidea(ritenuta commestibile) ricordo di una discussione con alcuni amici, tempo fa su altri forum, riguardante la tossicità incostante dell'ovoidea.

In particolare si faceva riferimento a particolari aminoacidi responsabili di una sindrome gastroenterica anche severa, e/o alcuni metaboliti che, in modo appunto incostante, davano non meglio specificate forme tossiche.

A volte si è giunti alla conclusione che le sindromi tossiche erano invece legate al consumo di proxima scambiata per ovoidea.

salvo

 

ciao Salvo,

grazie a te e agli altri per gli auguri.

E' vero quanto da te detto per ultimo: proprio lo scambio tra queste due specie è causa di intossicazioni, per fortuna non molto frequenti dato il consumo, in genere poco abituale di questa specie.

un caro saluto,

Ennio.

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Caro Ennio,

 

Spero vivamente che tua moglie si sia rimessa fisicamente e psicologicamente dall'Incidente...

 

Ti ringrazio ancora una volta per le tue rassegne,sempre molto chiare,istruttive ed esaustive.

 

Un :clapping: a te e ai tuoi cari

 

Giuliano

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Ciao Ennio ed auguri ancora per Ivana, dopo quello che mi hai raccontato sono rimasto molto dispiaciuto per l'accaduto, spero che tutto si risolva in breve e per il meglio.

Per la rassegna questa volta i funghi presentati mi sono tutti molto a conoscenza ma un buon ripasso fa sempre bene e soprattutto sempre interessanti i confronti.

A presto in toscana :00004009:

LoriL

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Ciao Ennio, come sempre contributi molto interessanti (cavoli la ovoidea !!)

 

Paolo, in teoria la A.ovoidea è commestibile molto scadente e la A.proxima è tossica.

La loro principale differenza è la colorazione della volva, bianca nella ovoidea e ocraceo sporca nella forma (o specie) proxima.

La ovoidea è conosciuta come farinaccio, farisun e viene raccolta in alcune zone d'Italia (Liguria compresa!! :give_heart: ) e purtoppo può capitare che venga confusa dai non esperti con la proxima.

Mai raccoglierla dunque ('un e vale la pena :scare2: ).

Negli stessi habitat si può incontrare anche la mortale A.porrinensis, recentemente descritta, biancastra, ma facilmente distinguibile dalla ovoidea per taglia, consistenza e riflessi (giallini nella A.porrinensis).

 

:clapping: :clapping:

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