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Rassegna micologica 14^ puntata


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Ciao a tutti gli "abbonati",

aspettavo che si risolvesse l'inconveniente "tecnico" per postare un'altra puntata, ma visto che le cose vanno per le lunghe (capisco l'enorme lavoro che state facendo), riprendo la serie con un argomento un pò più "tecnico": due parole e qualche immagine sulle "fungaie", o meglio, sui luoghi ove spuntano i nostri amici funghi.

Invito chi ne ha voglia, a contribuire con proprie immagini e pareri relativi a questo specifico aspetto,

grazie,

Ennio.

Iniziamo con le fungare di prato, sia collinare che montano; in questi habitat possiamo osservare fruttificazioni di Agaricus, Marasmius, Calocybe, Leucopaxillus, Clitocybe, Lepista, ecc. per la maggior parte specie saprofite o pseudo-simbionti.

fungaia n.1: Agaricus campestris, Roverè Veronese (VR), ottobre 2000, prato altocollinare.

è la più "classica", e la prima che si impara a riconoscere, comune nei terreni erbosi di collina e bassa montagna, in genere adibiti a pascolo, quindi ricchi di sostanza organica.

In questi casi, il micelio si può propagare sia in maniera circolare che +/- lineare, al volte anche per molti metri, sono le prime a fruttificare gia in primavera inoltrata.

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fungaie n.2: Agaricus campestris var. squamulosus, colli Alti e bassi, Castelluccio di Norcia (PG) ottobre 2004.

Altro tipo di fungaia che si rinviene spesso nei pendii montani dei monti Sibillini, con erba rada e piuttosto pietrosi, in genere fruttifica a fine estate; anche in questo caso è evidente lo sviluppo lineare o semicircolare della fruttificazione.

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fungaie n. 3: fungaia d'alta quota a m. 1800 slm, monte Vettore (PG-AP), luglio 2005; in questo caso si tratta di fruttificazione di Tricholosporum goniospermum.

Anche se il pendio è ripido e pietroso, è stata sufficente una zona più terrosa ed erbosa per poter far attecchire questa fungaia.

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fungaie n. 3 bis: ed ecco cosa si trova tra quest'erba rigogliosa e fitta.

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fungaie n.3: un primo piano dei carpofori di questa fungaia, Tricholosporum goniospermum.

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fungaie n.4: tipica fungaia di Agaricus urinascens (ex A.alberti, macrosporus, ecc.), crescente nei prati pascolivi montani dei Sibillini, m. Abuzzago, m. 1500 slm, agosto 2000.

Si evidenzia bene la striscia d'erba più verde e rigogliosa; questo fatto farebbe presupporre uno scambio di sostanze nutrienti e di acqua con il micelio fungino, tesi questa ancora non del tutto completamente chiara.

Diversi eminenti studiosi sostengono infatti che tutti gli Agaricus sono esclusivamente saprofiti, altri invece propendono per una alimentazione anche simbiontica, tra cui il sottoscritto (che però non è un eminente), sta di fatto comunque, che dove c'è questa erba più verde e rigogliosa, lì ci sono gli Agaricus.

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fungaie n.5: Leucopaxillus candidus, Bormio 2000 (SO), prato pascolivo m. 1800 slm, settembre 2001.

In questa foto si nota l'azione "diserbante" causata dalle sostanze ammoniacali prodotte dal micelio di questa specie; ogni anno la parte interna e più vecchia dell'erba della fungaia muore e il micelio si sposta verso altri nuovi spazi, con un'andamento +/- concentrico (come i cerchi nell'acqua quando buttiamo un sasso in uno stagno).

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fungaie n. 6: cambiano ambienti e ci spostiamo all'interno dei boschi.

Qui le fungaie non sono evidenti se non al momento della comparsa dei carpofori, si tratta di fruttificazioni saprofitiche o simbionti.

Una delle più comuni è la fruttificazione di Suillus granulatus, simbionte del pino a due aghi, in autunno a volte si possono osservare centinaia di esemplari in pochi metri quadrati.

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fungaie n.7: Amanita muscaria, m. Amiata (SI), ottobre 2000, faggeta pura d'alto fusto.

Altro esempio (poco illuminato) di altra crescita gregaria e sicuramente simbionte.

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fungaie n. 8: Clitocybe nebularis, Forni di Sopra (UD), abetaia, agosto 2006.

Esempio di crescita tipicamente saprofitica; basta estrarre un carpoforo dal terreno e notiamo che alla base del gambo, esso porta con se un ammasso di aghi, foglie e detriti vegetali vari, conglobati tra le ife del micelio.

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fungaie n. 9: Collybia sp. Ravascletto (UD) settembre 1999, abetaia mista.

La foto (senza flash) e male scannerizzata, mostra un "cerchio delle streghe" che più cerchio di così non si può; sono evidenti svariate decine di carpofori che tutti insieme, crescendo in armonia e fratellanza tra loro, rendono un utilissimo servizio al bosco, decomponendo la sostanza organica morta presente nel sottobosco.

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fungaie n. 10: un solo accenno ad un altro tipo di fruttificazioni che troviamo nei boschi.

Pleurotus ostreatus, fungo saprofita per eccellenza, anche se rarissimamente lo si può trovare anche su piante ancora vive (ma fortemente malate).

Moltissimi sono i funghi prodotti da fungaie vegetanti nel legno (ceppaie, grossi tronchi, ecc.), il compito di questi funghi è sostanzialmente quello di trasformare la cellulosa e la lignina, in sostanza riassimilabile dall'ecosistema bosco.

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rassegna 14 ^ puntata fine.

foto n. 11: fruttificazione di Trametes pubescens, faggeta di San Lorenzo, Comune di Castelsantangelo sul Nera (MC), m. 1600 slm, monti Sibillini, agosto 2003.

Un esempio di come una fungaia possa istaurarsi nel tessuto legnoso di grandi alberi morti, nel caso specifico, un ramo principale ma secco di un faggio plurisecolare, il micelio aveva invaso completamente tutta la superfice legnosa, da terra fino a 5-6 metri di altezza, producendo una floridissima fruttificazione.

 

Approfitto per fare a tutti voi i miei più sinceri auguri per una Santa Pasqua felice e serena,

un cordiale saluto,

Ennio Carassai.

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Molto interessante come al solito la tua rassegna Ennio, :crigon_04:

In particolare il Trhicolosporum goniospermum....fungo che amo (anche da mangiare) piu' di ogni altro.

 

Ho notato anche io che l'habitat del tricholosporum è pressochè sassoso

con intervalli di erba molto verde. Ove fruttifica il "naticozzo" (cosi' è chiamato dalle mie parti)

l'erba è piu' scura, come avviene per i Turini, (Agaricus macrosporum?).

 

Allego un immagine di Tricholosporum goniospermum, dove si nota il micelio alla base del gambo

e l'erba molto verde.

 

Grazie Ennio

 

Marco

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Ciao Ennio, sempre ben fatta e istruttiva la tua rassegna. :crigon_04: :crigon_04:

Molto bella quella foto che a notevole distanza mostra quel cerchio di erba più verde….anche la Calocybe gambosa sovente la ritrovo in corrispondenza di tratti di terreno con erba più rigogliosa e verde.

 

A proposito di prati, come non ricordare l’incontro frequente su residui organici :crigon_04: di animali al pascolo (mi rendo conto che come tipo di fungaia fra proprio schifo, me se il buon Dio ha creato i fimicoli un motivo ci sarà!) del Panaeolus sphinctrinus ….

Un melanosporeo la cui non deliquescenza ci permette di differenziarlo da alcune Coprinaceae…..

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