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In merito al Boletus badius


falworth

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quest'anno ho trovato il badius per la prima volta in vita mia

e cosa ancor piu'particolare

e'che all'Amer di Latina non credevano che fosse possibile trovarlo

oltre che nel Lazio in generale

addirittura a 5 m dal mare..........poi quando gli ho detto che il ritrovamento era avvenuto sotto sughera

li e'scoppiata l'incredulita'totale............

certo il giorno dopo quando l'ho portato a visione vedere le loro faccie e'stato particolare :smile:

 

cmq roberto io l'ho mangiato x sapere che sapore avesse.......beh a parte che appena raccolto

l'odore era similissimo a quello del porcino

anche a tavola le differenze da me notate sono state minime.........la somiglianza e'notevole in tutto e x tutto!

 

devo ammettere che sapendo dell'esistenza dell'assorbimento radioattivo del funghetto in questione

ne ho consumato pochissimo

anche in considerazione della vicinanza della centrale nucleare di B.Sabotino a Latina....anche se e'scontato che se ce'radioattivita'dispersa

non l'assorbe solo il fungo.......... :friends:

 

Carissimi

ho letto con interesse la vostra corrispondenza mail sulle caratteristiche organolettiche, ecologiche e biologiche dello Xerocomus badius.

Il mio intento in questa sede è quello di rassicurare gli amici di APB nel ricordare che per quanto riguarda i funghi raccolti ( e consumati) nel territorio italiano non esiste più alcun pericolo di assorbimento di dosi pericolose di cesio radioattivo.

Me lo ha confermato di recente il dr. Cocchi, uno dei maggiori esperti al mondo da me incontrato in occasione del Convegno Internazionale di Micotossicolgia di Trento) che, a partire dall'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, ha determinato anno dopo anno le concentrazioni di cesio dei macrofunghi spontanei in Italia.

Questo vale per tutte le specie fungine ivi comprese quelle che erano in grado di concentrare nel carpoforo alte quantità di cesio come ad esempio il Cantharellus lutescens o la Rozites (oggi Cortinarius) caperata.

Vale sempre la regola per i micofili micofagi e per la gente comune di consumare i funghi sempre in quantità limitata.

Piero

 

 

:smile:

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Carissimi

ho letto con interesse la vostra corrispondenza mail sulle caratteristiche organolettiche, ecologiche e biologiche dello Xerocomus badius.

Il mio intento in questa sede è quello di rassicurare gli amici di APB nel ricordare che per quanto riguarda i funghi raccolti ( e consumati) nel territorio italiano non esiste più alcun pericolo di assorbimento di dosi pericolose di cesio radioattivo.

Me lo ha confermato di recente il dr. Cocchi, uno dei maggiori esperti al mondo da me incontrato in occasione del Convegno Internazionale di Micotossicolgia di Trento) che, a partire dall'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, ha determinato anno dopo anno le concentrazioni di cesio dei macrofunghi spontanei in Italia.

Questo vale per tutte le specie fungine ivi comprese quelle che erano in grado di concentrare nel carpoforo alte quantità di cesio come ad esempio il Cantharellus lutescens o la Rozites (oggi Cortinarius) caperata.

Vale sempre la regola per i micofili micofagi e per la gente comune di consumare i funghi sempre in quantità limitata.

Piero

 

Grazie Piero.

post-32-1201042817.jpg

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  • 2 mesi dopo...

è vero, i badius del parco del ticino sono squisiti!!!io li ho trovati la prima volta durante l'autunno 2007 e vista la quantità di questi funghi li raccolgo ogni volta in mancanza dei porcini

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Carissimi

ho letto con interesse la vostra corrispondenza mail sulle caratteristiche organolettiche, ecologiche e biologiche dello Xerocomus badius.

Il mio intento in questa sede è quello di rassicurare gli amici di APB nel ricordare che per quanto riguarda i funghi raccolti ( e consumati) nel territorio italiano non esiste più alcun pericolo di assorbimento di dosi pericolose di cesio radioattivo.

Me lo ha confermato di recente il dr. Cocchi, uno dei maggiori esperti al mondo da me incontrato in occasione del Convegno Internazionale di Micotossicolgia di Trento) che, a partire dall'esplosione della centrale nucleare di Chernobyl, ha determinato anno dopo anno le concentrazioni di cesio dei macrofunghi spontanei in Italia.

Questo vale per tutte le specie fungine ivi comprese quelle che erano in grado di concentrare nel carpoforo alte quantità di cesio come ad esempio il Cantharellus lutescens o la Rozites (oggi Cortinarius) caperata.

Vale sempre la regola per i micofili micofagi e per la gente comune di consumare i funghi sempre in quantità limitata.

Piero

 

Caro Piero,

concordo pienamente con quanto hai scritto,

ormai gli effetti di Chernobyl sono scomparsi (speriamo che nel frattempo non sia successo altro), percui queste specie si possono ritornare a mangiare, sempre con parsimonia,

arrivederci a tutti per domani alla mostra,

Ennio.

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