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Progetto della Scuola di Fetigbe - Togo


umlpra

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Miglior contributo in questa discussione

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Colgo l'occasione anche per ringraziare altri tre amici che frequentano il forum e che non erano presenti al pranzo di Terranuova.

Hanno successivamente aderito all'iniziativa e hanno fatto pervenire sul ccp dell'Associazione AMSA o mi hanno consegnato personalmente un loro contributo.

Sono stati così raccolti altri 80 €, che si aggiungono ai 480 € già raccolti a Terranuova.

Questi 80 € verranno aggiunti alla prossima tranche di aiuti che manderemo entro febbraio in Togo e che dovrebbe permettere il completamento della scuola.

 

Grazie ancora a tutti per la generosità dimostrata.

 

Paolo

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E che i gesti di solidarietà dell'APB possano continuare ancora per molto tempo, in favore dei più bisognosi, grazie alla generosità di tutti gli amici di questa avventura comune.:love.

Grazie ancora Paolo per il tuo impegno e per la documentazione fotografica che ci hai fornito. :) :wub:

 

Salvo

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Vorrei ricordare a tutti in questi giorni di pensare al momento difficile che sta vivendo il Togo.

 

Ieri, 5 febbraio, è morto il presidente Gnassingbe Eyadema, dittatore spietato che ha governato il Togo col pugno di ferro per 38 anni.

I militari hanno nominato il figlio di Eyadema, Fauré, a capo provvisorio dello Stato.

Ma il Presidente del Parlamento (Ouattara), ora all'estero, sta tornando in Togo. Secondo la Costituzione, il capo di Stato provvisorio in caso di morte del Presidente è di diritto il Presidente del Parlamento.

Ma i militari hanno chiuso le frontiere, e impedito l'ingresso di Ouattara in Togo, che si è rifugiato in Benin.

Molti capi di Stato di altri paesi africani parlano di colpo di Stato militare.

Il presidente nigeriano, Obasanjo, ha dichiarato che non accetterà alcun presidente all'infuori di Ouattara in Togo.

 

Che succederà ora ? Cosa faranno i militari ? Che farà Ouattara ? Come si comporteranno i paesi vicini ?

 

E cosa succederà al popolo togolese nel prossimo futuro ?

 

Sentiamoci vicini al popolo togolese in questi difficili giorni.

 

Paolo

 

P.S. chiaramente anche l'invio di nuovi aiuti è ora bloccato, in attesa di notizie più certe.

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  • 2 settimane dopo...

AGGIORNAMENTO DEL 10 FEBBRAIO SULLA SITUAZIONE IN TOGO:

 

La situazione rischia di precipitare

 

Alcune forze politiche di opposizione, guidate da Yawowi Agboyibo (ora in esilio in Francia), hanno chiesto ai cittadini di scendere per le strade e manifestare, richiamandosi all'articolo 150 della costituzione, che dice che "in caso di colpo di Stato tutti i togolesi hanno il dovere di disobbedire e di organizzarsi per sostenere l’autorità legittima”.

 

Le autorità militari hanno fatto sapere che non tollereranno alcuna manifestazione, e hanno minacciato "risposte energiche".

 

Harry Olimpio (altro leader dell'opposizione in esilio) si è spinto oltre e ha chiesto l'intervento militare della Francia per ristabilire l'ordine costituzionale.

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Aggiornamento di oggi, 17 febbraio

 

La sitauzione in questi ultimi giorni ha conosciuto momenti di forte tensione:

 

Scontri tra l'esercito e i manifestanti, che hanno causato sembra almeno 4 morti a Lomé e 1 morto ad Atakpamé.

Sciopero generale nel paese contro i militari. Repressione dei militari che hanno prelevato nelle case ed arrestato centinaia di persone di spicco dell'opposizione (di alcune di queste non si conosce la sorte).

Almeno altri 3 morti durante i "prelevamenti" forzati di questo tipo.

Chiuse tutte le radio e i giornali del paese, ad eccezione della radio e della tv governativa, che danno ovviamente solo un tipo di informazione.

Frontiere tuttora chiuse.

Il nuovo "presidente", figlio del dittatore, ha convocato in piena notte il parlamento e ha costretto a votare una modifica della Costituzione, che ufficializza e legittima la sua nomina.

 

I paesi vicini continuano a condannare quanto sta avvenendo.

Negli ultimi giorni, la prima timida notizia positiva ...

I rappresentanti dei paesi vicini (Organizzazione dei Paesi dell'Africa Occidentale), hanno incontrato il nuovo "presidente" per dei colloqui preliminari sul tentativo di risolvere la crisi.

Non si conoscono ancora le conclusioni di questo incontro, ma entrambe le parti hanno dichiarato che i colloqui sono stati "positivi".

 

Attendiamo ora gli sviluppi della situazione ...

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ma vi rendete conto.....

 

ho letto gli ultimi lanci sul sito del misna....e poi avendo un po' di tempo ho letto della situazione di altri paesi....

 

il problema è che nel mondo ci sono focolai di questo genere un po' ovunque e sempre pronti ad esplodere in guerre civili, ma forse è ancora più triste, per me, pensare che del Togo lo sappiamo ora grazie a Paolo, ma di molti altri paesi difficilmente veniamo a conoscenza di quello che accade.....

 

:( :( :(

 

matteo

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Il problema è che molte, troppe volte, dietro questi colpi di stato ci sono interessi di gruppi o persone che nulla hanno a che fare col paese.

Non conosco la situazione del Togo, ma so di altri paesi africani in cui apparentemente le guerre sono scatenate da gruppi o etnie che lottano per avere il predominio su altri.

Chi fomenta, finanzia, legittima, sono "altri stati" o multinazionali che stringono accordi per fare affari o che preferiscono mantenere l'instabilità in una regione per continuare le loro attività.

Il tutto a spese della popolazione.

 

L'Africa è un continente ricchissimo di materie prime, ma gli africani sono espropriati dallo sfruttamento delle risorse.

Ad esempio, la Repubblica democratica del Congo è ricca di giacimenti di diamanti. Ma nella zona vi è sempre uno stato di guerra o guerriglia per permettere alle multinazionali dei diamanti di agire indisturbate sfruttando i giacimenti. Mi diceva la mia amica che vive in Congo che si vedono aerei caricare direttamente la terra, per effettuare la ricerca altrove.

Si tratta di una ricchezza del paese, ma la popolazione non se ne giova perchè i proventi dell'estrazione dei diamanti e della loro vendita non vanno ai congolesi.

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Ultimi aggiornamenti:

 

In questi giorni, dopo vari colloqui tra i rappresentanti dei militari e altri capi di Stato africani, il parlamento del Togo è stato di nuovo riunito e ha rimodificato la costituzione.

Ha però confermato Fauré Eyadema come Presidente, esautorando "de facto" il legittimo Ouattara.

L'unica concessione alle pressioni interne e internazionali è stata quella di annunciare le elezioni entro 60 giorni.

 

Vari capi di Stato africano hanno comunque condannato ancora la situazione come illegale e hanno ribadito di non riconoscere alcuna autorità nel nuovo presidente.

L'Ecowas (la comunità economica dell'africa occidentale) ha sospeso il Togo dai suoi membri.

Sempre l'Ecowas ha deciso di applicare sanzioni economiche contro il Togo.

Anche l'Unione Africana deciderà a breve se prendere decisioni contro il Togo.

L'Unione Africana ha già dichiarato di appoggiare le decisioni dell'Ecowas, e allo stesso modo si sono pronunciati anche USA, Francia e Unione Europea.

 

Intanto l'opposizione togolese interna sta organizzando altri scioperi e manifestazioni di massa.

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Dal sito del Misna - notizia di ieri pomeriggio

 

RIPRISTINATA COSTITUZIONE, EYADEMA RESTA ALLA PRESIDENZA

Politics/Economy, Standard

 

 

Il Parlamento del Togo, riunitosi oggi per una sessione straordinaria, ha nuovamente modificato la Costituzione nazionale per permettere lo svolgimento di elezioni entro 60 giorni, come annunciato venerdì scorso dal contestato ‘presidente’ de facto Faure Eyadema.

Lo riferiscono fonti giornalistiche locali, precisando che tuttavia i deputati togolesi non hanno assolutamente modificato, nonostante le pressioni interne e internazionali, l’investitura alla guida del Paese di Faure Eyadema, ottenuta proprio grazie a una modifica costituzionale effettuata d’urgenza durante la notte poco dopo la morte del padre Gnassingbe Eyadema, al potere per 38 anni.

In caso di morte del capo di Stato, la Carta Nazionale, prevedeva infatti una guida ad interim del presidente del Parlamento ed elezioni da indire entro 60 giorni.

In quel caso, ovvero il 6 febbraio scorso, i deputati togolesi scalzarono dall’incarico di presidente del Parlamento Fambarre Natchaba Ouattara - il quale al momento della morte di Eyadema si trovava all’estero per una visita ufficiale - nominando al suo posto Faure e modificando la costituzione per permettergli di restare in carica fino alla scadenza del mandato concesso al padre, ovvero 2008. Con la sessione di oggi è stato cancellata proprio quest’ultima modifica, ripristinando la temporaneità della presidenza.

“Difficilmente questa decisione farà cambiare opinione ai leader africani e all’intera comunità internazionale che ha già dichiarato i recenti avvenimenti politici togolesi un vero colpo di Stato” spiega una fonte diplomatica occidentale alla MISNA.

Come ha detto oggi il vice-presidente sudafricano Dlamini Zuma, continua la fonte, “il signor Eyadema non ha alcuna autorità o legittimità costituzionale per indire e organizzare elezioni”.

La crisi politica in Togo è iniziata il 5 febbraio scorso quando, poco dopo la morte di Gnassingbé Eyadema, i vertici militari nazionali lo hanno sostituito con il figlio; una nomina forzata e incostituzionale che è stata condannata e criticata dall'intera comunità africana e da quella internazionale che hanno parlato di "colpo di Stato" o di "mascherata" e hanno chiesto quanto prima l'organizzazione di elezioni "libere e democratiche".

Nel fine settimana l’Ecowas ha sospeso il Togo dall’organismo regionale di cui fa parte e ha deciso sanzioni nei confronti dei vertici politici e militari del Paese. L’Unione Africana (che ha appoggiato la decisione dell’Ecowas, come hanno fatto anche Usa, Francia e Unione Europea) ha fatto sapere che giovedì deciderà se prendere nuove misure contro Lomé. Sul fronte interno, intanto l'opposizione togolese continua la sua lotta silenziosa e coraggiosa contro le nuove autorità organizzando nuovi scioperi e manifestazioni. [MZ]

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