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DIFFICILE AVERE CERTEZZE


Lupo del salento

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(Più mi addentro nello studio dei funghi minori certezze restano)

 

 

Chi come me è abituato a lunghe passeggiate montane, quando riesce a scappare anche per poche ore dalla città nelle faggete e nei castagneti della meravigliosa Lucania, avrà notato, alla base di alcuni alberi, dei bellissimi funghi, di colore vivace giallo-arancio a crescita cespitosa simili ai più noti chiodini (tanto da meritare l’appellativo generico di falso chiodino) ma con lamelle giallo verdastre.

 

Si tratta di funghi del genere Hypholoma, generalmente considerati tossici nelle specie maggiormente rappresentative rinvenibili in quell’habitat e cioè l’ Hypholoma fasciculare e l’Hypholoma sublateritium.

 

Hypholoma sublateritium foto di Brisa

 

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Hypholoma fasciculare foto di Salvo56

 

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In letteratura, non avendo esperienza diretta per intossicazioni da questo tipo di funghi, ho ritrovato numerosi casi di intossicazione ed avvelenamenti, alcuni dei quali mortali, da ingestione di Hypholoma fasciculare in tutto il mondo. Sono state anche ben identificate le tossine: si tratta di alcuni Triterpeni chiamati Fascicule E ed F e di alcune citotossine chiamate Nematoline, responsabili dell’avvelenamento, che per semplicità descrittiva diremo, similfalloideo con danno epato renale spesso irreversibile.

 

Analogamente tossico viene considerato l’Hypholoma sublateritium: se per l’H. fasciculare il gusto decisamente amaro l’odore sgradevole ne inibiscono il consumo, il gusto del sublateritium è variabile da amaro a dolce (l’ho personalmente assaggiato) e ciò può causare confusioni spiacevoli.

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Numerose sono le segnalazioni CERTE di intossicazioni da H. sublateritium e gli autori Europei lo ritengono tossico-velenoso come il fasciculare, similmente viene sconsigliato il consumo dell’H. capnoides per la facilissima confusione con le altre specie tossiche.

 

Dopo una piacevole escursione nelle faggete del Pollino, nello scorso ottobre, abbiamo allestito una Mostra Micologica con le centinaia di specie trovate: nel percorso didattico a cespi di Armillaria mellea (il Chiodino) abbiamo affiancato sia l’Hypholoma fasciculare che il sublateritium (falsi chiodini) per accentuare le diffenze macroscopiche tra i generi.

 

Numerosissimi i visitatori, come in tutte le mostre, e alcuni cercavano di convincerci di aver mangiato in passato funghi mortali (è divertente la frase: ma io questo l’ho sempre mangiato soprattutto quando riferita a funghi mortali) ma per fortuna non l’avevano evidentemente fatto, di questi uno in particolare ha attirato la mia attenzione, stimolando la mia curiosità, si trattava di leccese residente negli USA in vacanza.

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Di fronte all’H. sublateritium si è bloccato ed ha esclamato “ … but this is a good edible mushroom (ma questo è un buon fungo commestibile) che io consumo quando ho la fortuna di trovarlo nei boschi americani…”; pensavo di trovarmi di fronte al solito “intenditore” di funghi velenosi invece mi ha dimostrato di riconoscere la specie soprattutto nelle principali differenze con l’H. fasciculare che sapeva essere velenoso; arrivato a casa ho ripensato alla discussione e con una veloce ricerca ho effettivamente riscontrato che il sublateritium è regolarmente ricercato e consumato sia negli States (dove viene chiamato “Brick Cap”) che in Giappone dove viene chiamato “kuritake”.

 

Mi ha colpito il titolo di un articolo d’oltreoceano “Hypholoma sublateritium good edible in USA poisonous in Europe”: l’autore esaminava dettagliatamente le specie Europea ed Americana giungendo alla conclusione che si trattava senza ombra di dubbio dello stesso fungo, stimolato dall’articolo ho ritrovato centinaia di voci bibliografiche nord americane e giapponesi tutte concordanti con la buona commestibilità del sublaterititum pur se facilmente confondibile con il fasciculare sicuramente tossico.

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Che dire… sappiamo che l’habitat non influenza in alcun modo la commestibilità o la tossicità dei funghi, tranne che in caso di inquinamento da veleni esogeni od ambientali (metalli pesanti, pesticidi, diserbanti ecc.); forse in questo caso dobbiamo pensare che dall’altro lato del Mondo consumano un fungo per noi tossico (sicuramente ha dato numerosi casi di intossicazione di tipo gastrointestinale a breve latenza) e chissà ….. andando in America od in Giappone in qualche ristorante potranno servirci un piatto a base di Brick Cap o kuritake e considerarlo una prelibatezza :D

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