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walk on the wild side


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è stata un orgia di boleti non ci sono dubbi, dal 23 di agosto in avanti è stato un delirio, ma la montagna

che mi piace davvero la ho vissuta prima. Il fatto di avere giornate meravigliose e di non avere l'assillo mentale

dei funghi mi ha permesso insieme al nutrito gruppo di amici di compiere qualche simpatica avventura.

Qui, colui che mi ospita da anni in quel di Toceno prende per mano Dario nell'ultimo sforzo da Riale al rifugio

Maria Luisa in alta Formazza

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è stato un piacere coinvolgere Dino, un vero amante della montagna a questa simpatica scorribanda. Volevo rivedere dopo oltre 50 anni ( non ne avevo il minimo ricordo ) il luogo dove mio padre e mia mamma mi hanno sempre raccontato che io abbia mosso i miei primi passi da bimbo, il rifugio Maria Luisa ai piedi del lago del Toggia

 

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un piccolo tributo al gruppo che ha preso parte alla passeggiata, da Riale (1750 mt circa ) fino ai laghi del Toggia, Castel ( oltre 2250 mt ) e la discesa a picco dall'alpe Ghighel fino a rientrare a Riale, quasi 6 ore e mezza dove anche i piccoli hanno dimostrato di avere gambe e coraggio da vendere.

Un saluto a Raffaele che ci riprende ed è l'unico assente in questa foto

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ma siamo pronti per un'altra avventura, questa volta solo noi. Seggiovia del Sagersboden e cavalcata fino al rifugio Margaroli che sovrasta il lago Vannino e salita al lago Sruer, dai 1700 metri circa dell'arrivo della seggiovia fino agli oltre 2300 dello Sruer. Qui l'arrivo alla fine della seggiovia

 

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ma finalmente corono un percorso inedito insieme al mio mentore di APB, il nostro amico Tzenvco alias Gigi

 

si parte da Prestinone con la modernissima funivia che conduce alla Piana di Vigezzo,

 

la meta sono i Bagni di Craveggia appena restaurati in parte dal Patriziato Svizzero , anche se sono su territorio Italiano in

una valle, la Onsernone che comunque è per orografia in Svizzera.

 

Dalla Piana saliremo alla bocchetta della Cima passando per la gobba del Gabun, per scendere alla Madonna del Rosario, all'alpe casariola,

poi ripida discesa per i boschi fantastici di Orogrande ( ma non era ancora momento ) per raggiungere prima Fonmonfracchio e poi i Bagni.

Sono 300 metri circa di facile ascesa e più di 1000 metri di dislivello in discesa. Unica curiosità, vi lascio andare alla ricerca sul web in merito,

il raduno della comunità Rainbow, figlia della beat generation in quel di Fonmonfracchio. Un nutrito gruppo di persone che vivono un plenilunio

in contatto tra loro e la natura, alla moda degli hyppies degli anni 70, persone di una gentilezza estrema con in più il pregio di lasciare alla fine di

tutto il luogo pulito e perfetto.

 

qua la funivia alla partenza

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