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Parliamo di FERRIGNI


ilma

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Detto questo ,voglio precisare che non mi sognerei mai di invitare qualche "novizio" a consumare questi funghi :non perchè non ne ho titolo , o per paura di fare brutta figura , ma per una più seria questione di coscienza.

 

Sono il primo a dire che con questi funghi bisogna stare particolarmente attenti.Sono documentato su questi boleti dal 1994 , (I FUNGHI dove...quando - mensile divulgativo di micologia).

Anche la loro tossicità "da crudo" è fuori discussione : a meno di non avere intenti suicidi ,credo che nessuno mangi FERRIGNI crudi .

 

Il punto che ha ancora margini di approfondimento ,a mio parere ,è la tossicità di questi funghi "da cotti" , e soprattutto " da cotti bene " , proprio in virtù del fatto che in diverse zone vengono consumati abitualmente .

 

In un forum internet leggibile da tutti , fate non bene , ma benissimo a mettere le mani avanti e a sconsigliarne il consumo.

 

Allo stesso tempo ,però , mi rifiuto di credere che tutti quelli che da sempre li consumano sono incoscienti , che non sanno quello che fanno e quali rischi corrono.

 

Il motivo che mi ha spinto a aprire questa discussione e a raccontare la mia esperienza è saperne di più :

certo non l'ho fatto per invogliare qualcuno a fare scorpacciate di FERRIGNI ...l'ho fatto per offrire uno spunto ai tanti esperti che leggono , per raccogliere pareri e testimonianze ( per favore , non da wikipedia) ,magari dirette come la mia , ma anche contrarie alla mia .

 

Ho pensato che APB ,con i suoi tanti appassionati(come me) e le sue tante autorevoli voci ,fosse il posto giusto per approfondire questo delicato argomento ,andandoci sempre "con i piedi di piombo" , si capisce.

 

Sicuramente per colpa mia , ma dalle risposte che ho letto , credo che il mio proposito non sia stato per nulla compreso .

 

Non importa . Ci saranno modi e occasioni per capirci meglio .

 

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A proposito , in questi scatti di alcuni anni fa un BOLETUS LURIDUS ( mi confermate che è lui ? ).

Naturalmente , non l'ho "cotto e mangiato". L' ho solo raccolto e portato a casa per "conoscerlo" meglio , confrontandolo con le gallerie trovate in rete , e poterne identificare meglio , per quanto possibile , i caratteri distintivi.

 

post-2006-1292022308.jpg

 

post-2006-1292022347.jpg

 

ps : non fate caso alle manacce e alla qualità delle foto . Come fotografo non mi posso certo definire l'erede di Helmut Newton :biggrin:

Modificato da ilma
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A me sembrerebbe più un B.erytroporus, anche se non si vede benissimo in particolare del reticolo (o meno) sul gambo.

A me sembra che non ci sia, e quel capello così feltrato mi fa pensare a erytroporus.

 

Se è lui, è uno dei migliori boleti "mangerecci". :biggrin: (previa ottima cottura)

 

Quindi, come vedi, conoscendo meglio "l'avversario", le scelte sul campo possono migliorare. :smile:

 

In merito alla discussione, che all'inizio ha fatto drizzare i capelli anche a me che non ce li ho quasi più,

ti posso assicurare che nel corso di questi anni di APB anch'io mi sono tolto di mente tanti luoghi comuni,

"leggende e stregonerie" sui funghi, e ho imparato ad avere il massimo rispetto di quello che ingerisco... soprattutto a lungo termine. :wink:

 

 

:bye1:

Modificato da Romanus
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Notazione linguistica: anche in Lazio, tra le province di Roma, Rieti e Viterbo (ma non nella capitale) i boleti "che cambiano colore" vengono chiamati localmente "battiferri" o anche "ferrajoli".

 

Io non ne ho mai mangiato uno in vita mia.

 

Gli unici boleti "non porcini" che mi è capitato di assaggiare (sempre con un po' di ritrosia) sono i pinaroli, il regius ed il leccino. Tra questi solo il regius ho trovato di qualche pregio.

 

 

 

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Ciao Marco, volevo chiarire alcune cose sul tuo ultimo intervento secondo il mio punto di vista.

Quando tu dici che non ci sono regole precise qui sbagli perchè le regole precise in materia di commestibilità per evitare eventuali patologie ci sono eccome.

Si è sempre sottolineato che tutti i funghi vanno mangiati da cotti e che sia meglio evitare funghi non dichiaratamente commestibili.

La commestibilità del fungo non va in proporzione all'uso che ne fanno i locali nelle varie regioni (come da te e in Sicilia per i Ferrigni o in Nord Italia per l'Armillaria mellea etc....) oppure basata sul sentito dire che nessuno è mai stato male, ma la fa scientificamente determinando l'assenza di tossine nel fungo o comunque di sostanze che nuocerebbero al nostro corpo.

Se tu hai sentito tanti che non sono mai stati male, prova ad informarti al centro antiveleni di Napoli e poi mi sai dire quanti non sono stati bene.

A Milano in neanche 15 giorni dai primi di ottobre sono stati un centinaio, magari per funghi diversi, giusto per capire l'entità del fenomeno.

Pochi? Molti? Secondo me non ha tanta importanza anche se fosse stato solo uno e quell'uno sono io.

Soprattutto mi scoccerebbe stare male per un fungo che comunque ho letto che è a rischio, l'avrò cotto bene? Saranno andate via tutte le tossine? Dubbi che sorgono, come giustamente sono sorti a te nel toglierli dal contatto con altri funghi buoni, quando il fungo non è commestibile ma dichiarato tossico pur se scritto che da cotto perderebbe la sua tossicità.

Mi ero permesso nel mio intervento di citare Wikipedia che nonostante non sia un'enciclopedia prettamente di carattere micologico ha una sua buona attendibilità in quanto è "rivisitata" quotidianamente da milioni di persone tra cui esperti del settore che possono eventualmente modificare l'eventuale errore commesso nello scrivere da altri.

Del resto la rivista da te citata e che conosco bene diretta da Roberto Galli autorevole conoscitore di boleti non si discosta da quanto dice Wikipedia.

E' sempre bene comunque conoscere diverse campane in materia micologica.

Da ultimo vorrei dare un consiglio a te e un po' a tutti coloro che leggono.

Per riconoscere i funghi è sempre bene fare un corso dove c'è la possibilità di riconoscere il fungo per sue caratteristiche non perchè te lo hanno detto o perchè è 30 anni che si va a funghi, nonostante l'esperienza abbia anche il suo peso.

Come vedi nonostante i tuoi 30 anni di bosco il fungo da ultimo postato da te dovrebbe esserti facile determinarlo quasi ad occhi chiusi.

Il corso dà un metodo di riconoscimento diverso dall'esperienza o dal letto su una rivista che servono come giusta integrazione ma non possono sostituirlo.

Capita spesso anche a me di guardare un fungo e di pensare "Ecco è quello".

Poi usando il metodo e guardando bene nei particolari si rivela tutt'altro fungo.

Proprio di recente in Piemonte è capitato un caso di una persona rimasta avvelenata da Amanita phalloides nonostante fossero 40 anni che andasse a funghi. La sua giustificazione è una delle classiche "L'ho sempre raccolto"....

Evidentemente non era quello altrimenti lo raccoglieva solo una volta.

Questo per dire che i funghi possono variare tantissimo all'interno della stessa specie come colorazione, dimensioni etc.....dipendendo da piogge, terreno, vento, sole e chi più ne ha ne metta.

Abbiamo la fortuna che in questo caso il genere Boletus non dà potenzialmente problemi così gravi come i funghi del genere Amanita.

Comunque queste discussioni sono sempre piacevoli e servono per poter conoscere sempre più nozioni sul mondo dei funghi, mondo pieno di luoghi comuni.

:bye1: Vincenzo

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:snoozer_05: Ciao Marco, volevo solo dirti che quello postato in foto da te e' un erytropous come quelli che ho trovato quest'anno e che di solito raccolgo a pori rossi,su questi ci vado tranquillo e li raccolgo da parecchio tempo. Quelli all'inizio da te postati li lascerei stare, e dopo il trattamento che usi x consumarli perdono sicuramente molto del gusto fungino, tanto vale lasciarli nel bosco,in ogni caso quando anche raccolgo erytropous, preferisco usarli nel misto, credimi rendono di piu'.Salutoni :friends: Ti allego una foto con erytropous raccolti il 26 ottobre.

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Il motivo che mi ha spinto a aprire questa discussione e a raccontare la mia esperienza è saperne di più :

certo non l'ho fatto per invogliare qualcuno a fare scorpacciate di FERRIGNI ...l'ho fatto per offrire uno spunto ai tanti esperti che leggono , per raccogliere pareri e testimonianze ( per favore , non da wikipedia) ,magari dirette come la mia , ma anche contrarie alla mia .

 

Ho pensato che APB ,con i suoi tanti appassionati(come me) e le sue tante autorevoli voci ,fosse il posto giusto per approfondire questo delicato argomento ,andandoci sempre "con i piedi di piombo" , si capisce.

 

Sicuramente per colpa mia , ma dalle risposte che ho letto , credo che il mio proposito non sia stato per nulla compreso .

Non importa . Ci saranno modi e occasioni per capirci meglio .

 

Marco io penso invece che tutti abbiano compreso lo spirito del tuo gradito intervento e che tu abbia ricevuto anche risposte molto competenti come quella di Fabio ed anche esaustive come quella di Vincenzo .

Per quel che mi riguarda l'emozione più forte è il ritrovamento anche di bei funghi come i ferrigni; mangiarli è secondario e sarebbe meglio che certe definizioni tipo commestibilità dubbia o da accertare, oppure fungo da consumare allo stato giovanile avessero la valenza di NON COMMESTIBILE .

Poi naturalmente ci sono le tradizioni per cui vaglielo a dire a chi mangia il C.nebulararis da una vita, come del resto facevano il padre ed il nonno, che può essere tossico .

 

Spero di vedere tante foto dalla tua isola e non solo di funghi.

 

Ciao

Enrico

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Partiamo dal presupposto che tutti i funghi sono più o meno tossici. Anche i "neri" o gli estivalis lo sono, solo che la concentrazione di tossicità non dà sintomi nelle persone di salute normale. Io conosco una persona che li ha mangiati ed è finita all'ospedale per intossicazione. Naturalmente era di costituzione cagionevole, ma questo sta ad indicare che niente, nella micologia, può essere dato per scontato. Io, con la mia famiglia, consumiamo da sempre l'armillaria mellea, e non ci ha dato mai nessun fastidio, ora, dopo la discussione nel forum sulla sua tossicità, ne faccio volentieri a meno. Tempo fa lessi di un tizio che aveva mangiato piccolissimi pezzetti di amanita falloide per molto tempo fino a diventarne immune, ma questa, quasi sicuramente, è solo una leggenda metropolitana. Il punto, secondo me, è che con tanti funghi commestibili che ci sono in giro, perchè rischiare. Non è proprio necessario tornare a casa con il cesto pieno, a volte, anzi spesso, lo riporto vuoto e sono pieno io del tempo passato comunque nel bosco. La prima regola del micologo è sempre valida: Nel dubbio astieniti!

:biggrin:

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Ciao a tutti .

 

Ringrazio tutti gli utenti intervenuti nella discussione .Ho apprezzato i vostri commenti , molto interessanti e stimolanti ,e invito altri a intervenire raccontando la propria esperienza e la propria opinione sul tema in discussione.

 

Voglio replicare all'utente Bizet47 , perchè questo mi permette di focalizzare meglio i punti che secondo me andrebbero approfonditi meglio .

 

 

 

Partiamo dal presupposto che tutti i funghi sono più o meno tossici. Anche i "neri" o gli estivalis lo sono. Io conosco una persona che li ha mangiati ed è finita all'ospedale per intossicazione.

Personalmente mi trovo daccordissimo con questa premessa ;

presupposto che , a mio parere , mette in crisi l'associazione che quasi tutti fanno COMMESTIBILTA' = NON TOSSICITA' , e di riflesso anche l'associazione opposta NON COMMESTIBILITA' = TOSSICITA'.

Partendo da questo , possiamo provare a dare una spiegazione , sia alla mia testimonianza con i ferrigni ,sia alla tua con i porcini ,senza tirare necessariamente in ballo la fortuna (nel mio caso) o la sfortuna (nel tuo caso) .

 

 

 

Tempo fa lessi di un tizio che .. ma quasi sicuramente, è una leggenda metropolitana

Ho invitato tutti a raccontare la propria esperienza proprio per ragionare su cose certe e verificate , e non su quello che abbiamo letto o che ci hanno detto , che non sempre potrebbero esserlo ( comportamento quest'ultimo , attribuito in modo erroneo e a volte strumentale , anche a me ).

 

 

 

Io, con la mia famiglia, consumiamo da sempre l'armillaria mellea, e non ci ha dato mai nessun fastidio, ora, dopo la discussione nel forum sulla sua tossicità, ne faccio volentieri a meno.

 

Scelta personale e rispettabile , ma anche , per come la vedo io ,sorprendente .

A tal proposito ti chiedo : Se una discussione letta su un forum è stata sufficiente a farti cambiare in modo radicale una tua abitudine di vita , sarebbe stato lo stesso per te , se in questa discussione qualcuno ti avesse consigliato di mangiare serenamente funghi che hai sempre considerato "cattivi", che non hai mai raccolto ,e che non hai mai visto raccogliere da nessuno in vita tua ?

Personalmente , avrei molte più difficoltà a seguire il consiglio nel secondo caso , che nel primo .

Le esperienze "al buio" , mai fatte prima , potrebbero riservare brutte sorprese.

Modificato da ilma
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Il punto, secondo me, è che con tanti funghi commestibili che ci sono in giro, perchè rischiare.

 

Questa l'ho già sentita .

 

Quello che non riesco a capire , è da dove nasca la convinzione in base alla quale chi consuma determinati funghi ( magari da 20 ,30 ,40 anni) , lo faccia per ignoranza , o peggio , per incoscienza .

 

Tu stesso hai detto di aver sempre raccolto e consumato senza problemi l 'ARMILLARIA MELLEA , fino a quando non ne hai scoperto la tossicità : fino ad allora li raccoglievi in piena tranquillità , ma da cosa era originata questa tranquillità ...avevi forse un micologo in casa ?

 

Eppoi , una volta che ne hai scoperto la tossicità , che spiegazione hai dato al fatto di non aver mai avuto problemi in precedenza ...hai pensato che ti era sempre andata bene ... hai pensato di avere uno stomaco "di ferro" ... che risposta ti sei dato ?

 

Non ti ha mai sfiorato l'idea che ci fosse un qualcosa ( magari anche sconosciuto ) che ti permettesse di consumare questi funghi come gli altri, senza problemi per la salute ?

 

Non ti è mai venuto il dubbio , che se continuassi a prrenderlo,cucinarlo e mangiarlo allo stesso modo di prima , non avresti problemi neanche oggi ?

 

La conclusione a cui sono giunto io con i ferrigni ( non considerandomi un "Gianburrasca" a cui è sempre andata bene ) è che nelle modalità di raccolta,consumo,e cottura , risieda il "segreto" che permette a migliaia di fungaroli come me il consumo di funghi di accertata tossicità , senza conseguenze per la salute.

 

Mi pare superfluo aggiungere che in mancanza di tali modalità , di tali accorgimenti , le possibilità di incappare in spiacevoli sorprese aumentino in maniera esponenziale , fino a diventare quasi certezza.

 

Se un signore piemontese scambia un ovolo malefico , la mortale AMANITA PHALLOIDES , con un ovolo buono e la mangia ,è altissimo il rischio di lasciarci la pelle (cosa poi accaduta ) , ma ciò non significa che anche gli ovoli che aveva mangiato per 40 anni erano tossici : il suo è stato un errore ; fatale , ma pur sempre un errore .

E lo stesso vale se io mangio ferrigni crudi , o se mangio porcini in grandissima quantità ,e rimango vittima di un'intossicazione.

In questi casi ,così come nel primo , dovrei prendermela solo con me stesso , e non con la tossicità dei funghi .

Modificato da ilma
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La prima regola del micologo è sempre valida: Nel dubbio astieniti!

 

Questa è una regola di comune buonsenso , seguita anche dai fungaroli che non hanno seguito corsi di micologia .

 

A dire il vero , qui non si sta parlando di dubbia o indubbia commestibilità dei funghi (spero che almeno ora si sia capito).

 

Quello che mi interessa , è provare a dare una spiegazione alla differenza del comportamento dei fungaroli con i ferrigni , a seconda delle regioni :

 

il perchè ad esempio , dalle parti dell'utente geppo , al contrario di quello che si fa dalle mie parti , si raccolgano luridus e erythropus scartando il rhodopurpureus e il rhodoxanthus .

 

O il perchè in una stessa zona , alcuni raccolgano gli uni e altri ne raccolgano altri , come testimoniato dall'utente salvo56 .

 

Questo era il senso delle domande che avevo posto al termine del mio primo intervento , quando parlavo delle differenze tra i vari boleti rossi .

 

Potrebbe essere che la tossicità dei funghi sia variabile da zona a zona ?

 

Potrebbe essere che , teoricamente ,dopo una prebollitura potrebbero essere consumati tutti , a eccezione del Satanas , a prescindere dalle zone e dal gusto personale ?

 

Su questo voglio provare a ragionare io , senza pretendere di voler arrivare per forza a una risposta , e senza voler dire a nessuno cosa fare .

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  • 3 mesi dopo...

Questa è una regola di comune buonsenso , seguita anche dai fungaroli che non hanno seguito corsi di micologia .

 

A dire il vero , qui non si sta parlando di dubbia o indubbia commestibilità dei funghi (spero che almeno ora si sia capito).

 

Quello che mi interessa , è provare a dare una spiegazione alla differenza del comportamento dei fungaroli con i ferrigni , a seconda delle regioni :

 

il perchè ad esempio , dalle parti dell'utente geppo , al contrario di quello che si fa dalle mie parti , si raccolgano luridus e erythropus scartando il rhodopurpureus e il rhodoxanthus .

 

O il perchè in una stessa zona , alcuni raccolgano gli uni e altri ne raccolgano altri , come testimoniato dall'utente salvo56 .

 

Questo era il senso delle domande che avevo posto al termine del mio primo intervento , quando parlavo delle differenze tra i vari boleti rossi .

 

Potrebbe essere che la tossicità dei funghi sia variabile da zona a zona ?

 

Potrebbe essere che , teoricamente ,dopo una prebollitura potrebbero essere consumati tutti , a eccezione del Satanas , a prescindere dalle zone e dal gusto personale ? O forse sarebbe meglio non consumarne nessuno ?

 

Su questo voglio provare a ragionare io , senza pretendere di voler arrivare per forza a una risposta , e senza voler dire a nessuno cosa fare .

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Il discorso Tossicologicamente parlando è appurato nel caso dei "ferrigni",

tossicità incostante,

quindi equivale a dire,

passo senza fermarmi allo stop per anni e non succede niente, poi un giorno prendo una botta, piccola, grossa, così così, non si sa....

C'è anche da tener conto del fatto che la casistica medica sulle tossicità è fatta sulle intossicazioni provate,

cioè, sui casi dove c'è l'evidenza della causa(specie provata del fungo) ed effetto (malessere con ricovero),

molte volte come in questo caso non esiste un esame sul fungo in laboratorio dove si rileva la Tossina,

e stilare una lista di funghi tossici o mortali passa attraverso le casistiche mediche di cui parlavo prima.

Altro fatto di cui tener conto è che spesso non si hanno danni evidenti,

ma solo organi messi sotto stress per la difficoltà di digerire certe sostanze,(vedi il Trealosio nei porcini)

quindi non è detto che anche se non mi fa male la pancia, non mi ha fatto niente, ci può essere un iperlavoro a livello digestivo che a lungo andare non è auspicabile.

Io lavoro fianco a fianco a Davide che dieci anni fa mangiava questo fungo con i suoi, come da decenni facevano, raccolto sempre nelle medesime fungaie sopra casa,

quel giorno però andarono tutti e cinque, nonno compreso all'ospedale di Prato, da allora si son convinti, e lui stesso racconta che era stato avvisato della possibilità di avere problemi, ma tant'è.

 

Rispondendo alle tue ultime domande, la tossicità dei funghi può essere variabile ma non da zona a zona, a meno che non si tratti di specie uguale ma diversa varietà..... possibile ma difficilmente probabile.

 

Dopo bollitura non sono assolutamente tutti consumabili, ce ne sono decine che puoi prebollirli quanto vuoi, ma alla fine se li mangi o hai danni permanenti o muori..... forse in tempi più lunghi, e questi son dati di fatto che si trovano su qualsiasi libro di approfondimento scientifico micotossicologico.

 

Ottima cosa la tua curiosità, che tempo addietro riguardo queste domande è stata pure la mia, ti consiglio di cercare un gruppo micologico nelle tue zone, il miglior modo per dare risposta a molte tue domande.

 

Un saluto.

 

Giacomobye1.gif

Modificato da Gibbo
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