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Lepiota subincarnata


peter

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Hai tutte le ragioni di questo mondo caro Peter, ma voglio insistere sù un punto

da molti esperti sottovalutato.

Se guardiamo Tomba sciare, lo sci ci sembrerà la cosa più facile del mondo,

così come guardare Maradona a calcio o Alonso a guidare una F1....

 

Non me ne volere, ma quelle che per voi esperti, sono delle macro differenze impossibili da confondere,

per tutti gli altri sono un limite di variabile difficoltà, ma pur sempre un limite,

ed è per questa differenza, secondo me, che aggiunta a quanto ho scritto sopra, produce tragedie.

 

Ripeto, fate già tanto, al punto che non sò cos'altro suggerirvi di fare, se non quello di impegnarci tutti,

quando siam per boschi, a tener d'occhio il raccolto di chi incrociamo, ma non dimentichiamo

l'enorme difetto della maggioranza dei "cercatori", quello di nascondersi agli altri,

quello di....raccolgo tutto e solo io!! :bye2:

 

Cari Patrizio e Max

sono d'accordo sul fatto che noi, appassionati micofili, dobbiamo sensibilizzare i cercatori di funghi sulla necessità di raccogliere e consumare solo funghi identificati con certezza come commestibili e non perchè simili ad altri raccolti e consumati da tempo.

E credo fermamente che sia compito nostro organizzare e tenere corsi teorici e pratici per non esperti, finalizzati al riconoscimento dei funghi commestibili e tossici.

Trovo invece difficile, se non impossibile "mettere il naso" dentro i cestini di altri cercatori nel bosco, date la gelosia e la ritrosia della maggior parte di essi.

Personalmente renderei obbligatoria in tutta Italia la frequenza ad un corso di micologia di 5-7 lezioni, con rilascio al termine del corso di tesserino per l'abilitazione alla raccolta.

Nel Veneto, diversamente da altre regioni, basta pagare per avere il tesserino regionale per la raccolta funghi senza dover frequentare alcun corso mentre in altre regioni è giustamente obbligatorio frequentare i corsi organizzati dai gruppi micologici o dalle provincie per poter avere il tesserino.

 

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Cari Patrizio e Max

sono d'accordo sul fatto che noi, appassionati micofili, dobbiamo sensibilizzare i cercatori di funghi sulla necessità di raccogliere e consumare solo funghi identificati con certezza come commestibili e non perchè simili ad altri raccolti e consumati da tempo.

E credo fermamente che sia compito nostro organizzare e tenere corsi teorici e pratici per non esperti, finalizzati al riconoscimento dei funghi commestibili e tossici.

Trovo invece difficile, se non impossibile "mettere il naso" dentro i cestini di altri cercatori nel bosco, date la gelosia e la ritrosia della maggior parte di essi.

Personalmente renderei obbligatoria in tutta Italia la frequenza ad un corso di micologia di 5-7 lezioni, con rilascio al termine del corso di tesserino per l'abilitazione alla raccolta.

Nel Veneto, diversamente da altre regioni, basta pagare per avere il tesserino regionale per la raccolta funghi senza dover frequentare alcun corso mentre in altre regioni è giustamente obbligatorio frequentare i corsi organizzati dai gruppi micologici o dalle provincie per poter avere il tesserino.

 

E infatti, caro Piero, qui sul forum avevamo fatto un certo lavoro che aveva portato all'elaborazione di una proposta di modifica della Legge Quadro nazionale, volta proprio ad introdurre l'obbligo, per tutte le regioni, di introdurre il c.d. "tesserino nazionale", rilasciabile solo previa frequentazione di corsi e sostenimento di esami, ovviamente istituiti ed organizzati a livello regionale, ma sulla base di un protocollo uniforme a livello nazionale. Oltre alle nozioni basilari di micologia (il candidato doveva dimostrare di saper riconoscere I principali funghi tossici e comunque tutti I velenosi mortali) era richiesta la conoscenza delle norme fondamentali di educaziome ambientale e di quelle relative alla sicurezza.

 

Era (ed e') un buon lavoro, a mio avviso, quantomeno come base da cui partire per creare una piattaforma normativa solida.

 

Sai, pero', qual'e' il problema? Che di buone intenzioni e' lastricata la strada per l'inferno (o, se preferisci, "tra il dire e il fare c'e' di mezzo il mare") e cosi', quando l'amico Pasquale (all'epoca membro del C.D.) ha inviato il testo in questione ad almeno 4 illustri Associazioni micologiche, nessuno ci ha degnato neanche di una risposta.

 

Ergo, secondo un costume nazionale tutto nostro, continueremo a leggere di incidenti ed avvelenamenti ed a chiosarli con i consueti commenti, tanto corretti quanto banali ed in definitiva inutili.

 

That's Italy...

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