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Tossicità di alcune specie consumate crude.


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Studio non medioevale, concordo,

 

quello che non capisco, è come mai questi ''importanti'' studi del 1972 non sono citati in nessun lavoro successivo tranne che in uno?

 

La presenza accertata di emolisine in tutti questi funghi avrebbe dovuto necessariamente far scattare nuovi studi...

 

Nico, la ricerca, forse piu' di tante altre cose, come ha osservato Piero, e' condizionata da rigide ad altrettanto ciniche leggi di mercato..

L'emolisina della Macrolepiota ha interessato il mondo scientifico molto meno del Morbo di Alzheimer o che ne so..del buco dell'ozono..o della SLA (sindrome della mucca pazza)

Testare le sostanze dei varie specie fungine credo presupponga investimenti non banali, e gli"sponsor" se non fiutano un interesse...marameo... :jawdrop:

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Cari amici,

oltre a quanto detto nei precedenti interventi, vi rinnovo l'invito a visionare l'argomento "TOSSICITA'", sempre per chi interessa, anche sul sito ufficiale dell'A.M.B. di cui molti di noi (Peter, Artù, Daniele, ecc.) siamo soci.

E' un inserto abbastanza lungo, me credetemi ! vale la pena di dedicargli il tempo per una approfondita lettura.

un cordiale saluto,

Ennio.

http://www.ambbresadola.it, cliccando su Tossicologia

 

Ottima segnalazione Ennio :jawdrop:

 

In particolare la frase conclusiva riassume tutto cio' che stiamo dicendo...

 

Infine ribadiamo: limitate il consumo di funghi e, soprattutto, sottoponeteli a opportuna cottura
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Studio non medioevale, concordo,

 

quello che non capisco, è come mai questi ''importanti'' studi del 1972 non sono citati in nessun lavoro successivo tranne che in uno?

 

La presenza accertata di emolisine in tutti questi funghi avrebbe dovuto necessariamente far scattare nuovi studi...

 

Nico

ribadisco che oggi è molto difficile trovare sponsor interessati a ricerche farmacologiche, tossicologiche o cliniche che non abbiano un adeguato ritorno economico.

Questo spiega il motivo per cui non sono seguite, dopo i due studi precedentemente citati, altre ricerche sulla presenza di emolisine nei macrofunghi.

Questa sera ho partecipato ad una riunione del direttivo del mio gruppo micologico ed ho avuto la possibilità di parlare con il nostro maestro micologo che da 50 (cinquanta) anni si occupa di sistematica e di tossicità di funghi.

Ho chiesto all'esperto se avesse informazioni o casistica di intossicazioni da Macrolepiota procera correttamente identificata.

L'esperto mi ha confermato che nella provincia di Verona sono stati a lui segnalati negli ultimi 5 anni almeno 3 episodi di intossicazioni da Macrolepiota procera che ha visto coinvolte una decina di persone.

Un gruppo di intossicati era costituito da 3 religiosi che avevano consumato la Macrolepiota procera cucinata su piastra per un periodo di tempo eccessivamente breve (una scottatina!).

Questa informazione, unitamente a segnalazioni provenienti da altri gruppi, ci portano a ritenere che la Macrolepiota procera può essere consumata, solo dopo adeguata cottura.

Piero

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