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Funghi di pineta


rossano

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Il tempo di questo pazzerello 2007 continua con i suoi capricci. Spero di riuscire, nonostante il freddo e il vento, a trovare ancora qualcosa per poter continuare questa rassegna.

Sabato ho trovato la "mia" pineta totalmente imbiancata. C'era una luce meravigliosa, cielo terso, limpido, di un azzurro straordinariamente luminoso

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1° fungo di questa puntata ancora un saguinello. Quello più frequente nella Pineta di San Lorenzo

 

Lactarius deliciosus – (Linneus : Fr.) S. S. Gray

 

Cappello:

5 - 15 cm , carnoso, convesso, poi depresso al centro, infine umbutiforme, di colore arancio poi ocra-arancio, spesso macchiato di verde; superficie viscosa, più o meno zonata con cerchi concentrici, margine involuto, lobato, disteso a maturità

 

Lamelle:

fitte, forcate, strette, leggermente decorrenti; di un bel colore arancio pallido, possono diventare leggermente verdi dopo la frattura

 

Gambo:

3,5 - 7 x 1 - 3 cm, cilindrico, presto cavo, pruinoso, di colore arancio chiaro, salmone, spesso con scrobicolature rosso-aranciate

 

Carne:

soda, pallida, presto larvata all’interno della cavatura del gambo, sezionata rosso-arancio ai margini poi lentamente verde-verdastra. Latice arancio-carota, non arrossante, poi via via più chiaro. Odore fruttato, sapore mite

 

Habitat:

Da fine estate ad inizio inverno, sotto Pinus, con preferenza di zone dove è presente anche il ginepro

 

Commestibilità:

buon commestibile, molto ricercato e apprezzato

 

Nome volgare nel Maceratese;

sanguinellu

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come seconda proposta, un fungo che negli anni buoni è invasivo e che, invece, quest'anno si è fatto desiderare (solo per interesse micologico naturalmente) anche lui

 

Clitocybe nebularis – ( Batsch : Fr. ) Kummer

 

Cappello:

5 – 15 cm. carnoso, fibrilloso, convesso, poi spianato e, a volte, anche depresso, colore da biancastro, grigio cenere e anche grigio bruno , margine involuto con tonalità più chiare

 

Lamelle:

fitte, adnate o leggermente decorrenti, biancastre poi giallastre a maturità

 

Gambo:

6 - 9 x 1,5 - 3 cm, cilindrico, clavato, di colore leggermente più chiaro del cappello, con striature fibrillacee longitudinali, zona basale con residuo di micelio di colore bianco

 

Carne:

bianca, biancastra, soda poi molle, con odore molto intenso, fortemente aromatico e poco gradevole, sapore mite, dolciastro

 

Habitat:

dall’autunno ad inizio inverno, ubiquitario, gregario, frequentemente in gruppi molto numerosi

 

Commestibilità:

non commestibile

 

Nome volgare nel Maceratese:

grigiottu o preziusu

 

 

Questo fungo, molto ricercato ed apprezzato ovunque, continua ad essere raccolto e consumato nonostante sia stata accertata la sua tossicità, soprattutto dopo ripetuto consumo. Parte delle sue tossine, non eliminabili nemmeno con adeguata bollitura, provocano gravi e frequenti intossicazioni, per accumulo, con importanti e gravi disturbi di tipo neurologico e gastrointestinale.

Oltre che per la sua tossicità, si sconsiglia la raccolta di C. nebularis per la frequente confusione con Entoloma lividum, con il quale può condividere l’ambiente di crescita.

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per terzo un fungo che di questi tempi trovo spesso nel prato ai margini del bosco

 

 

Melanoleuca melaleuca – ( Pers. : Fr.) Murril

 

 

Cappello:

4 - 9 cm , carnoso, convesso poi spianato, con umbone basso e ottuso, margine involuto poi disteso, cuticola liscia splendente con tempo umido, colore bruno, grigio brunastro più scuro al centro e con tonalità più chiare al margine

 

Lamelle:

bianche, fitte, annesse al gambo, con molte lamellule, sporata bianca

 

Gambo:

5 - 9 x 0,5 – 1,2 cm, cilindrico, lievemente ingrossato alla base, prima biancastro poi grigio bruno quasi concolore al cappello, ornato da fini fibrille e striato longitudinalmente

 

Carne:

sottile, tenera nel cappello e fibrosa nel gambo, biancastra, appena più scura sotto la cuticola, odore con tenue sentore di farina, sapore dolciastro

 

Habitat:

dall’estate ad autunno inoltrato, solitario o gregario, ai margini e nelle zone erbose dei boschi di conifere e latifoglie

 

Commestibilità:

commestibile ma di scarso valore

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ultimo fungo di questo quarto appuntamento

 

Hebeloma edurum - Mètrod

 

Cappello:

3 - 10 cm , carnoso, globuloso, poi convesso, infine spianato a volte con umbone ottuso, margine a lungo involuto, cuticola viscida e appiccicosa con tempo umido di colore crema,

ocra pallido a volte con sfumature rossastre e margine più chiaro.

 

Lamelle:

fitte, larghe, adnate, inizialmente di color crema poi di color bruno chiaro a maturità, sporata bianca

 

Gambo:

5 - 9 x 1 - 2 cm, cilindrico, allargato alla base, spesso moderatamente radicante, di colore inizialmente biancastro poi sempre più scuro con tonalità bruno ocracee a partire dalla base, ornato da fiocchi bianchi, nella parte alta e da fibrille squamulose altrove

 

Carne:

di colore biancastro,soda, molto spessa al centro, leggermente imbrunente nel gambo a maturità, odore dolce come di cacao, sapore amarognolo

 

Habitat:

dall’estate all’autunno, da solo o gregario in gruppi non particolarmente numerosi, negli spazi erbose dei boschi di conifere in particolare di Pinus, è anche rinvenibile, ma non molto frequentemente, in boschi di latifoglie.

 

Commestibilità:

non commestibile

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Caro Rossano,

con questa tua nuova proposta ci hai insegnato due volte!

La prima,come al solito...i funghi,con chiare e concise spiegazioni.

A proposito,da voi non ci sono le "Morette"iT.Terreum per intenderci?

 

La seconda,quella di non fermarsi mai,perchè il bosco è una miniera quasi inesauribile e con lui...

i panorami,il cielo,i sentieri,tutte meraviglie nelle quali noi amiamo perderci!!

 

Bravo Rossano,ti ringrazio e...un abbraccione carico di stima e affetto!! :biggrin:

pat :bye1:

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Caro Rossano,

con questa tua nuova proposta ci hai insegnato due volte!

La prima,come al solito...i funghi,con chiare e concise spiegazioni.

A proposito,da voi non ci sono le "Morette"iT.Terreum per intenderci?

 

La seconda,quella di non fermarsi mai,perchè il bosco è una miniera quasi inesauribile e con lui...

i panorami,il cielo,i sentieri,tutte meraviglie nelle quali noi amiamo perderci!!

 

Bravo Rossano,ti ringrazio e...un abbraccione carico di stima e affetto!! :biggrin:

pat :bye1:

 

Grazie Patrizio

 

io l'ho detto più volte nei miei post....funghi o non funghi io nel week end non rinuncio mai

alle mie belle passeggiate in montagna. Per quanto riguarda il il T. terreum (moretta) nelle

Marche ci sono eccome e pure tante. Nella mia Pineta sono presenti in alcune stazioni ma è

molto più frequente il T. gausapatum un'altra moretta sempre facente parte dei T. grigi commestibili.

 

ciao :lol: Rossano

 

P.S. una parte delle morette raccolte e visibili nella foto del cesto sono T. terreum

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Scusate, una domanda: si presume che con la neve il fungo ad un certo punto si sia congelato, poi magari nel corso della giornata il sole caldo l' abbia scongelato. E cosi per giorni...A livello alimentare si puo' mangiare un cibo congelato, poi scongelato, poi congelato ecc.... ?

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Scusate, una domanda: si presume che con la neve il fungo ad un certo punto si sia congelato, poi magari nel corso della giornata il sole caldo l' abbia scongelato. E cosi per giorni...A livello alimentare si puo' mangiare un cibo congelato, poi scongelato, poi congelato ecc.... ?

 

La domanda è molto pertinente. Io non sono la persona giusta per una risposta certa ed esaustiva.

Nel caso delle morette non c'era problema perchè il freddo era cominciato la notte stessa e i funghi,

raccolti sotto i rami degli abeti, non erano congelati e mangiati nella medesima giornata della raccolta

erano freschissimi e molto buoni

 

ciao Rossano

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